<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

L’allarme cresce con l’aumentare dell’età

La percentuale di persone che scoprono di dover controllare il proprio stato di salute partecipando allo screening sui Pfas è in netto aumento. Il 31 dicembre scorso, nel Veronese, eravamo infatti a livelli ben più contenuti. A Legnago, dove si erano presentato il 63,4 per cento degli invitati, 1.863 su 2.971, solo il 37,5 per cento di loro aveva evidenziato una situazione tale da richiedere ulteriori accertamenti. A San Bonifacio, dove gli esaminati erano stati 291, su 390 chiamati, tale percentuale era ancora più bassa. Arrivava infatti al 34 per cento. Cifre ben lontane dal 53 per cento attuale. L’incremento, d’altro canto, conferma quello che gli esperti ipotizzavano da tempo. Con il crescere dell’età degli esaminati, e della conseguente esposizione alla contaminazione, crescono anche gli effetti che l’inquinamento può avere sul fisico delle persone. A fronte di tutto questo, rimane il fatto che continuano a non esserci mezzi utilizzabili per diminuire la presenza delle sostanze perfluoro-alchiliche nel sangue. Una situazione che è in essere da quando, a metà dicembre, la Regione ha deciso di sospendere la plasmaferesi e lo scambio plasmatico, che venivano proposti da qualche mese a chi aveva valori particolarmente elevati di questi composti nel sangue. Tali pratiche erano state bloccate in seguito ad azioni promosse dal ministero della Sanità, ma, a dire il vero, ancora vengono suggerite a chi aderisce allo screening. È accaduto ad un giovane di Zimella, che, nella lettera giuntagli a casa in cui gli si diceva che aveva un valore superiore a 100 di Pfoa, ha visto citata la possibilità di accedere alla plasmaferesi. Anzi, nella missiva veniva anche riportato un numero da chiamare per prenotazioni. Prenotazioni che effettivamente risultano essere possibili, per svolgere una visita di idoneità. Il servizio, insomma, è quiescente ma non eliminato, per cui la Regione, «per ragioni di trasparenza», ancora prevede la possibilità di dare informazioni e prendere nota di possibili candidati.

LU.FI.

Suggerimenti