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Il bimbo scomparso a febbraio

Il ricordo di Elia mette radici
Un tiglio nel cortile della scuola

Il bimbo scomparso a febbraio
Il tiglio piantato a scuola
Il tiglio piantato a scuola
Il tiglio piantato a scuola
Il tiglio piantato a scuola

Una cerimonia semplice, ma piena di significato e di voglia di vivere quella celebrata dall’intera comunità della scuola secondaria di primo grado a San Pietro di Lavagno in ricordo di Elia Rizzotti, l’undicenne morto per un virus il 4 febbraio: sotto un cielo colorato di azzurro e illuminato da un sole caldo nel primo giorno di primavera, i compagni di classe della 1a E, diretti dal professor Serafino Zanderigo, hanno interrato nel cortile della scuola un albero di tiglio alla presenza della mamma, del papà e del fratello di Elia e dei genitori rappresentanti di classe.

Con loro, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Don Milani, Anna Paola Marconi, il sindaco di Lavagno Simone Albi, l’assessore e vice presidente della Provincia David di Michele, il consigliere comunale Maria Vittoria Chiaramonti e tutto il personale della scuola. Mentre la tastiera suonata dal professor Sergio Cavarzare e i flauti degli alunni intonavano Caresse sur l’Ocean e My Heart will Go on, al tiglio è stata appesa una targa con la scritta «Elia... avremo cura del tuo ricordo perché tu ci sarai sempre oltre le nuvole» e, in fondo «Scuola secondaria Don Milani, 12 settembre 2018 – 5 febbraio 2019, classe 1a E», il tempo che Elia ha trascorso in questo ambiente frequentando quella classe. «Siamo qui per noi», ha esordito la dirigente, «che abbiamo pianto e sofferto la mancanza di Elia, ma ai quali lui ha donato un pezzo della ricchezza della propria persona. In suo ricordo abbiamo voluto interrare una pianta perché è viva e crescerà con noi. Un tiglio perché si riempie di fiori profumati proprio quando la scuola sta per terminare, segnando così il progredire del tempo. Il gesto che noi oggi compiamo vuole celebrare la vita».

«Significativa anche la scelta del primo giorno di primavera per ricordare Elia», la ha fatto eco un alunno di 1a E in rappresentanza dell’intera classe, «perché lui ci ha donato e ci dona ancora molto. Il nostro non è un addio, ma solo un arrivederci». Poi i compagni di classe hanno consegnato a mamma, al papà e al fratello di Elia i cartelloni su cui, nel mese e mezzo dalla scomparsa del loro compagno, hanno esternato il proprio dolore, il proprio pianto, il proprio sincero ricordo. Con i cartelloni anche un bel mazzo di fuori e, in mezzo a loro, un piccolo orsacchiotto di peluche. «Chiamatelo ancora il vostro e nostro Elia», li ha esortati ringraziandoli il papà Thomas, «perché lui voleva bene a tutti. A noi in casa manca tantissimo, ma i vostri gesti di questa mattina ci danno una grande consolazione». Per l’occasione il sindaco indossava la fascia tricolore come nelle grandi solennità celebrate dalla comunità. «Oggi sono qui», ha voluto sottolineare, «proprio come rappresentante della nostra comunità perché questo nostro vuole essere un gesto comunitario per ricordare Elia quando era pieno di vita e di gioia di vivere». «A me», ha aggiunto il professor Giuseppe Boschi, «piace ricordare gli occhi di Elia, azzurri come il cielo di questa mattina. Facciamoli nostri, questi occhi brillanti per saper vedere il bello che c’è attorno a noi, anche quando non è facile scovarlo. La vita di Elia, infatti, continua attraverso di noi, attraverso la nostra vita». Lo stesso pensiero ha tentato di esprimere, con la voce rotta dall’emozione, Andrea Lavagnoli, insegnante di lettere nella classe 1a E: «Dalla tragicità di questo evento dobbiamo saper ricavare qualcosa di positivo. Abbiamo pianto, ma ora la vita continua e dobbiamo viverla con il sorriso, come ci ha insegnato Elia». «Con lo sguardo spensierato / di un bimbo divertito / di un bimbo innamorato / di cui non abbiam sentito / il suo cuore tormentato / che dopo aver dormito / col pensiero spaventato / troppe cose ha subito / col sorriso ricercato / da cui il mondo illuminato / a noi spiace», ha concluso recitando la propria composizione un’amica di Elia. •

Giuseppe Corrà

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