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Nell'Est veronese

I cinghiali si spingono sempre
più a valle: «Inviate segnalazioni»

Nell'Est veronese
Un cinghiale fotografato, di sera, in Borgo Santa Croce
Un cinghiale fotografato, di sera, in Borgo Santa Croce
Un cinghiale fotografato, di sera, in Borgo Santa Croce
Un cinghiale fotografato, di sera, in Borgo Santa Croce

È scritto sul preventivo dell'assicurazione, nero su bianco: 2.500 euro. A tanto ammonta il danno subito da un automobilista di vent’anni che la sera del 26 dicembre, verso le 18.30, s’è trovato faccia a faccia con un cinghiale, spuntato all’improvviso, mentre transitava in strada Della Giara, verso Poiano. Il muso della vettura è distrutto e il passaruota anteriore è arretrato a tal punto da impedire l’apertura dello sportello, lato conducente. La macchina procedeva a velocità moderata, ma a nulla è servito il tentativo di sterzare per evitare l’animale.

 

Choc a parte, il giovane sta bene e pure il cinghiale sembra esserne uscito indenne, visto che è fuggito via, anche se a corredo della denuncia, come spiega il padre del ragazzo, Stefano Favari, ci sono le immagini di qualche brandello di pelliccia attaccato alla carrozzeria. I cinghiali hanno lasciato le colline della Valpantena e Val Squaranto e sono piombati in città per brevi incursioni, con ogni probabilità alla ricerca di cibo. Sui gruppi di Facebook amministrati dai residenti della zona piovono le segnalazioni, con tanto di foto, di chi ha avvistato animali selvatici vicini alla propria abitazione, soprattutto nelle ore serali. L’ultima immagine, postata sulla pagina «Valpantena più sicura», risale a martedì ed è stata scattata, però, in Borgo Santa Croce. Però sembra che le incursioni da parte di esemplari adulti siano almeno sei o sette la settimana. Così, oltre ai danni all’agricoltura, preoccupa la sicurezza di chi viaggia sulla strada.

 

L’altro ieri sera la sventura di imbattersi in uno di questi ungulati è toccata a un automobilista di passaggio in contrada Moranda. «Stavo tornando a casa», racconta, «quando un animale è uscito dal vigneto ed è saltato sulla strada. I cinghiali erano circoscritti nella riserva della Val Squaranto fino al 2010 circa, da qualche anno li vediamo un po’ dappertutto e raddoppiano ogni anno», essendo molto prolifici e privi di antagonisti naturali. «Nessuno vuole creare allarmismi, casomai allertare chi viaggia in moto o in scooter». È passato del tempo, eppure in Valpantena si ricorda come fosse ieri l’episodio dei due ventiquattrenni caduti a terra per evitare un cinghiale mentre scendevano da Nesente in sella a un motorino Aprilia. Era l’agosto 2013. I due, ragazzo e ragazza, finirono a Borgo Trento con diverse fratture e lei riportò anche un trauma facciale. Da allora, si moltiplicano le testimonianze del passaggio di cinghiali, spesso si tratta di intere famiglie con cuccioli al seguito. «Sto raccogliendo tutta la documentazione necessaria e a giorni la spedirò in Provincia per la richiesta di risarcimento», specifica Favari.

 

«Non sono certo di poterlo ottenere. La sera di Santo Stefano ho chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, però non è uscito nessuno, per cui l’unica prova sono le fotografie in cui si vede il pelo del cinghiale fra le lamiere della macchina. Quel che posso dire è che se mio figlio avesse preso lo scooter anziché l’auto, si sarebbe fatto male seriamente». Il presidente dell’ottava circoscrizione, Dino Andreoli, conferma di essere a conoscenza del problema. «Ultimamente animali selvatici si stanno spingendo verso valle», dice. «Al momento non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione di situazioni critiche, altrimenti ci saremmo immediatamente attivati col settore Caccia e pesca. Trovarsi davanti un cinghiale adulto non è piacevole, penso soprattutto a chi percorre i sentieri ciclopedonali. Ma questi animali non sono pericolosi, se non vengono infastiditi. In ogni caso invito la popolazione a segnalare dettagliatamente eventuali incontri».

Laura Perina

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