<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Forti temporali in serata e l’ansia non dà tregua

I lavori del Genio civile sull’argine dell’AlponeL’Alpone a monte della regionale 11
I lavori del Genio civile sull’argine dell’AlponeL’Alpone a monte della regionale 11
I lavori del Genio civile sull’argine dell’AlponeL’Alpone a monte della regionale 11
I lavori del Genio civile sull’argine dell’AlponeL’Alpone a monte della regionale 11

Ancora in ansia: dopo una giornata che sembrava trascorrere anche troppo tranquilla, date le premesse di domenica, è stato il tardo pomeriggio di ieri a riaccendere l’apprensione nell’estremo Est della provincia. Un forte temporale iniziato alle 17.30 su tutta la Val d’Alpone e nell’area del sambonifacese ha riacceso i riflettori sull’ allerta meteo che da sabato ha comportato lo stato d’allarme nella zona, esteso poi fino alle 8 del mattino di domani. Fino a metà pomeriggio la situazione si era mantenuta tranquilla, sotto la stretta sorveglianza dei volontari della Protezione civile e dei Comuni: gli unici corsi d’acqua a manifestare periodici ingrossamenti sono stati l’Alpone, il Tramigna e il Chiampo, quasi immobili i corsi d’acqua minori a dimostrare come, per gran parte della giornata, la zona ha visto il transito della pioggia abbondante caduta a monte. ruspe si sono subito posizionate pronte all’intervento. Nessun disagio, dunque, eccezion fatta per le tante famiglie che domenica sera hanno appreso che le scuole, l’indomani, sarebbero rimaste chiuse, provvedimento che nel pomeriggio di ieri il Prefetto di Verona Salvatore Mulas ha esteso anche alla giornata di oggi. «Il meteo è imprevedibile, basta un’ora per trasformare uno scenario da calma ad emergenza, lo abbiamo visto molte volte. E in caso di emergenza», considera Silvio Parise, presidente del Consorzio di bonifica Alta pianura veneta, «è fondamentale la rapidità di intervento. Ha questo scopo il provvedimento che hanno assunto i Prefetti veneti, garantire cioè le strade più libere ai mezzi di intervento e di soccorso in caso di necessità». «Ha lo stesso significato», prosegue, «anche la grande attivazione che ci vede al lavoro già da giovedì sera per svuotare i canali irrigui in modo da mettere a disposizione portate che consentano un rapido alleggerimento dalle piene ma anche il posizionamento di idrovore e motopompe nei punti critici della rete idraulica secondaria. Non potremo dirci tranquilli fino a mezzogiorno di domani (oggi per chi legge, ndr)». Intervento programmato anche il posizionamento di ruspe sul ponte della Prognella, a Mezzane, che verso le 21 di ieri ha fatto preoccupare più d’una persona. Parise analizza: «Abbiamo corso per garantire l’operatività del bacino di Trissino che al veronese interessa eccome: è stata messa a disposizione un capacità di invaso di 2.100.000 metri cubi d’acqua per alleggerire il Guà e il bacino di Montebello. Prevenire è sempre meglio che curare, per questo non sono eccessivi i provvedimenti dei Prefetti». La pensano così anche i sindaci, anche alla luce dell’esperienza che con l’alluvione hanno vissuto: «Le iniziative della Prefettura sono corrette e prudenti perché di mezzo c’è la sicurezza della popolazione. Sottovalutare gli allarmi avrebbe creato più di un problema», considera il sindaco di Monteforte d’Alpone Gabriele Marini. Unico appunto quello legato alle modalità di informazione: «Comunicazioni più tempestive sarebbero preferibili in frangenti simili». La pensa così anche Luciano Marcazzan (sindaco di San Giovanni Ilarione): «Un allarme di domenica sera, a municipio chiuso, con una mail certificata che può essere letta solo se hai a disposizione il dipendente che ha le password, è un problema: sarebbero meglio avvisi via cellulare o mail personale, come avviene con la Protezione civile regionale. I disagi per le famiglie ci sono stati, è evidente, ma basta pensare a che ostacolo potrebbero costituire auto e autobus in zone lontane da noi ma dove insistono le scuole per comprendere la decisione». Sulla stessa linea Giampaolo Provoli, sindaco di San Bonifacio: «Le famiglie hanno accolto l’ordinanza con rassegnazione ma anche attenzione. Certo, doversi organizzare non è stato semplice e forse, se la chiusura di martedì fosse stata comunicata prima, avrebbe dato la possibilità ai genitori di collocare con più facilità i figli. La gente, però, ha capito». •

Paola Dalli Cani

Suggerimenti