<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
L'incidente di San Giovanni Ilarione

Donati gli organi
di Valentino, morto
in moto a 42 anni

L'incidente di San Giovanni Ilarione
Valentino Da Campo: aveva 42 anni
Valentino Da Campo: aveva 42 anni
Valentino Da Campo: aveva 42 anni
Valentino Da Campo: aveva 42 anni

Un destino crudele ha tolto la vita a Valentino Da Campo ma non la sua voglia di vivere che ridarà speranza ad altre persone grazie alla donazione di sei parti del suo corpo, autorizzata dai familiari a poche ore dal decesso.

Il quarantaduenne pilota di rally di Vestenanova, che sabato all’ora di pranzo è uscito di strada in sella alla sua Yamaha tdm 900 schiantandosi contro un palo segnaletico, aveva un fisico atletico e vigoroso, spezzato da un incidente assurdo e inspiegabile. L’incidente è accaduto in località Fusa, sulla Provinciale 17 nel comune di San Giovanni Ilarione I familiari sono in attesa del nullaosta per la sepoltura, ma presumono che il funerale potrà essere celebrato giovedì o venerdì. Intanto ieri mattina si sono recati sul luogo della tragedia ma «lo strazio in quel posto mi ha tolto il fiato, è stato un impatto terribile», racconta in lacrime Francesca, la sorella più grande che ha portato fiori dove l’amato fratello si è accasciato per sempre. Con lei mamma Renata Ramponi, una donna forte ma distrutta dal dolore per la perdita del suo figlio più piccolo. Impossibile dire quanto le mancherà la sua vivace e affettuosa presenza, e poi il fratello Saverio, compagno di tante avventure a bordo delle auto da rally.

«MIO MARITO mi ha trascinata via da quel posto inguardabile per quante tracce sono rimaste sul terreno», racconta Francesca che sabato è corsa da Padova, dove abita, appena saputo dell’incidente e aggiunge: «Unico conforto è che la donazione dei suoi organi aiuti tante persone. Stiamo ricevendo un sacco di testimonianze di affetto e vicinanza dagli amici e conoscenti e da una moltitudine di persone di Arzignano dove era molto conosciuto, visto che lavorava all’Autovega da più di vent’anni e poi i rallisti di ogni dove lo ricordano, increduli per quanto è accaduto». E c’è anche un risvolto della vita di Valentino, che quasi nessuno conosce ed è mamma Renata a svelarlo: «Lui amava tantissimo i bambini, così con la fidanzata Chiara aveva frequentato il corso di clown terapia ed era nell’associazione di Verona Il Sorriso Arriva Subito. Con i Nasi Rossi ha fatto esperienze toccanti e quando tornava a casa era visibilmente scosso dalla sofferenza dei bimbi in ospedale». Come rallysta il suo bottino è incredibile «Sono una trentina i primi posti conquistati in Veneto con altrettante coppe portate a casa»: si strofinano gli occhi il fratello Saverio e il navigatore di sempre Giampietro Camponogara nel raccontare quanto contava Valentino nella loro vita. «Lui correva per vincere, era una forza della natura e ad Arzignano era la punta di diamante del rally del Grifo che avrebbe disputato tra due mesi, a maggio».

MA VALENTINO Da Campo ora non c’è più e tutta la comunità vestenese è costernata di fronte alla sua tragica perdita, inspiegabile in sella a una moto che sapeva governare così abilmente. Il sorriso e l’allegria che Valentino seminava intorno a sé si sono spenti in pochi attimi contro quel palo che il destino sembra aver messo proprio sulla traiettoria del suo volto, quando improvvisamente la moto lo ha disarcionato. Una fatalità assurda: bastavano solo pochi centimetri a destra o a sinistra di quel palo della fermata dell’autobus e sicuramente l’impatto non sarebbe stato mortale, perché l’avrebbe catapultato contro il pendio erboso e lo schianto non gli avrebbe stroncato la vita. •

Mariella Gugole

Suggerimenti