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«Belfiore Caldiero», valanga di no

Marcello LovatoAlessio AlbertiniOperazioni di voto in uno dei seggi istituiti a Caldiero FOTO PECORA
Marcello LovatoAlessio AlbertiniOperazioni di voto in uno dei seggi istituiti a Caldiero FOTO PECORA
Marcello LovatoAlessio AlbertiniOperazioni di voto in uno dei seggi istituiti a Caldiero FOTO PECORA
Marcello LovatoAlessio AlbertiniOperazioni di voto in uno dei seggi istituiti a Caldiero FOTO PECORA

Zeno Martini La fusione tra i Comuni di Belfiore e Caldiero è stata sepolta sotto una valanga di no. Sia i belfioresi che i caldieresi in maggioranza si sono espressi contro la fusione, senza lasciare spazio per i dubbi. Chiarissima e nettissima la posizione degli elettori di Belfiore: su 1.365 votanti, in 1.200 circa hanno detto no (lo spoglio non è ancora concluso mentre stiamo scrivendo). Minore la distanza, ma anche a Caldiero i no hanno prevalso: dati ufficiosi che riportiamo parlano di 1.979 votanti: 1.324 hanno scelto il no e 649 il sì. Abbastanza alta l’affluenza alle urne dei belfioresi con il 55,57 per cento. Non è arrivata al 35 per cento (34,5 il dato non definitivo) invece l’affluenza a Caldiero. L’afflusso dei votanti a Belfiore è stato alto fin dal mattino. A mezzogiorno avevano già votato il 16,4 per cento, passato al 34 alle 17, mentre alle 19 si era alzato al 47,43 per cento, pari a 1.165 votanti. Alle 23 si è chiuso con il 55,57 per cento, dato definitivo, ossia 1.365 elettori. Molto più bassa l’affluenza a Caldiero, che a mezzogiorno non superava il 9 per cento (8,5), per passare al 19 per cento circa alle 17 e al 27,56 per cento alle 19. Alle 23 non si è toccato il 35 per cento, con 1.979 votanti. Gli aventi diritto al voto a Belfiore erano 2.456: 1.220 maschi e 1.236 femmine. Gli aventi diritto al voto a Caldiero erano 5.735: 2.864 maschi e 2.871 femmine. IL COMMENTO A CALDIERO «Hanno deciso i cittadini», è la prima dichiarazione a caldo del sindaco di Caldiero, Marcello Lovato, mentre gli ultimi conteggi sono ancora in corso. «La disaffezione al voto che hanno dimostrato i caldieresi sta a significare che il tema fusione non era sentito», prosegue il primo cittadino. «Sicuramente le lungaggini sull’iter del disegno di legge sulla fusione Belfiore Caldiero terme da parte della politica regionale hanno influito ulteriormente in modo negativo. Se non altro, questo voto ha dimostrato che la fusione non era né di destra, né di sinistra». LE REAZIONI A BELFIORE «L’alta partecipazione al voto evidenzia che i belfioresi hanno espresso una volontà informata e limpida», commenta il sindaco di Belfiore, Alessio Albertini, «che era il vero obiettivo della nostra amministrazione in questo referendum, ossia consentire ai cittadini di esprimere un voto informato e consapevole». «Ciò è avvenuto e ne siamo certamente soddisfatti», dice sempre il primo cittadino, «sono soddisfatto del dato dell’affluenza a Belfiore: la volontà dei belfioresi si è espressa in modo uniforme ed era molto importante che fosse così. Ciò significa che vi è un forte attaccamento alla comunità e una forte voglia di partecipare alle scelte pubbliche, elementi senza dubbio positivi». «Rappresenterò nelle sedi opportune la ferma contrarietà di Belfiore al progetto di fusione con Caldiero», assicura Albertini, «come prevede la legge, la fusione andava sottoposta al giudizio dei cittadini: così è avvenuto e la decisione del popolo è sovrana e ha deciso per il no». «Resto comunque convinto che l’opportunità della fusione andava proposta ai cittadini», sostiene il sindaco di Belfiore, «hHa fatto bene il Consiglio comunale nel 2015, all’unanimità con i voti di centrodestra, centrosinistra e Lega nord, ad offrire ai cittadini questa possibilità per il loro futuro. Sono stato orgoglioso sin dal primo giorno di essere sindaco di Belfiore e continuerò ad operare con il massimo impegno, visto che i cittadini con il voto di oggi mi consentono di proseguire nel mio mandato», conclude Albertini. •

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