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Asilo, c’è boom di iscrizioni con le nuove maestre

La scuola dell’infanzia San Giuseppe gestita dalla Fondazione don Luigi Rossi FOTOAMATO
La scuola dell’infanzia San Giuseppe gestita dalla Fondazione don Luigi Rossi FOTOAMATO
La scuola dell’infanzia San Giuseppe gestita dalla Fondazione don Luigi Rossi FOTOAMATO
La scuola dell’infanzia San Giuseppe gestita dalla Fondazione don Luigi Rossi FOTOAMATO

Non avveniva da parecchi anni. Il cento per cento dei piccoli nati ad Arcole, che faranno il loro ingresso a settembre alla scuola materna, si sono iscritti alla scuola dell’infanzia «San Giuseppe», gestita dalla Fondazione opere riunite Don Luigi Rossi. Un segnale evidente del cambiamento di clima che si è registrato nella materna e del nido integrato, dopo la rivoluzione apportata dal Cda della Fondazione Don Rossi, all’inizio di questo anno al punto che alcuni hanno preferito portare i propri figli altrove. «Lo scorso settembre, abbiamo cambiato la coordinatrice e sostituito quattro maestre su cinque», ricorda il presidente della Fondazione Angelino Birtele, «inoltre abbiamo reintrodotto la psicomotricità, che era stata tolta in precedenza». Un restyling del personale che ha dato i suoi frutti, al punto che oramai a fine anno formativo (terminerà a fine giugno)i rappresentanti dei genitori della materna e del nido integrato, hanno scritto una lettera al presidente Birtele, inviata per conoscenza anche al sindaco, Alessandro Ceretta.«Con piacere, vi riportiamo i molti pareri positivi dei genitori della scuola dell’infanzia San Giuseppe di Arcole, riguardo il corpo insegnanti e la coordinatrice della stessa scuola», hanno scritto mamme e papà, «Ci pareva giusto e doveroso farvi sapere, che tutti i genitori e noi rappresentanti compresi, dopo un’ iniziale fase di scetticismo ad inizio anno, ci siamo ricreduti, vedendo come in poco tempo, il clima è cambiato a scuola e di conseguenza, a casa. I bambini sono sereni», sottolineano i rappresentanti dei genitori, «e parlano con entusiasmo delle nuove attività intraprese con le insegnanti». «Non potranno che essere bimbi di altri paesi», osserva soddisfatto Birtele, «dato che quelli del capoluogo, si sono già iscritti tutti». •

Z.M.

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