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Anestesisti con il contagocce I tempi di attesa si allungano

Paola Dalli Cani Carenza di anestesisti, le ore di sala operatoria diminuiscono mentre crescono i tempi di attesa: in tutto ciò c’è pure qualche paziente che sceglie il dirottamento su altra struttura e altri che sollevano la preoccupazione sul rischio «demansionamento» dell’ o- spedale sambonifacese. Succede al Fracastoro, da quest’estate «vittima» di una criticità estesa a tutto il veronese, il Veneto ma, a ben guardare, all’Italia intera. Il problema lo hanno sollevato alcuni pazienti, che lamentano tempi lunghi di attesa per subire un intervento e lo stupore per un funzionamento al rallenty delle sale operatorie: e tra loro c’è anche un paziente che dopo qualche ora di attesa al Fracastoro, in attesa di un intervento che sembrava imminente, ha preso la porta e s’è spostato in altro ospedale. Il problema interessa praticamente tutte le specialità, perché l’anestesista è la figura essenziale per qualsivoglia intervento chirurgico, ma al Fracastoro ci sono anche altri problemi: l’assenza di uno strumentista per la ginecologia e, soprattutto, la paralisi della chirurgia oculistica. «Sono situazioni note», ammette Denise Signorelli, direttore sanitario dell’Ulss 9, «che da prima dell’estate sono esplose non solo alla “Scaligera” ma pure in tutto il Veneto e che è stata portata all’attenzione della Regione perché servono strategie a quel livello». «Siamo però agli sgoccioli», annuncia, «perché proprio il prossimo lunedì espleteremo il concorso per assunzioni a tempo indeterminato. Ci servono otto dirigenti medici, più o meno altrettanti a tempo indeterminato. Dal momento che la procedura per il tempo determinato (necessaria per le sostituzioni) è più snella, abbiamo proceduto subito dopo aver ricevuto l’autorizzazione regionale e qualche mese fa abbiamo espletato un concorso ad hoc». Con quello per il tempo indeterminato l’Ulss 9 si propone di «acchiappare» tutti i professionisti possibile: «Perché il problema è che medici con questa formazione ce ne sono pochi, e quei pochi che ci sono spesso migrano su altre regioni o all’estero», spiega Signorelli. Per questa ragione l’Ulss Scaligera ha fatto scattare il concorso a metà dicembre, perché conta di intercettare più neo specialisti possibile. La penuria di anestesisti, però, si spiega anche con un dato, che rimpalla da mesi e spesso viene portato come bandiera dai rappresentanti sindacali dei medici ospedalieri: a fronte di 550 medici che concludono la formazione specialistica ci sono oltre 800 pensionamenti. Non avere anestesisti significa non poter andare in sala, aumentare i tempi di attesa, vivere e creare disagi: «Al Fracastoro funzionano tre sale al giorno su cinque giorni la settimana, o quattro e il pomeriggio. Il sabato, ferma restando la salvaguardia delle urgenze, si inseriscono anche interventi programmati. Siamo consapevoli delle difficoltà», dice Signorelli, «ma visto il concorso di lunedì posso dirmi ottimista». L’altro problema è quello specifico della paralisi delle due sale di oculistica: «Il Fracastoro non ha una unità operativa di oculistica, ragion per cui garantivamo il servizio grazie a medici degli ospedali di Bussolengo e Legnago. Alcuni pensionamenti, però», spiega il direttore sanitario dell’Ulss Scaligera, «hanno creato sofferenza negli ospedali di riferimento che non hanno più potuto coprire come prima il servizio a San Bonifacio». «Anche in questo caso, però», conclude, «abbiamo una buona notizia: la Regione, infatti, ha autorizzato l’assunzione di due dirigenti medici che, tolti i tempi di espletamento delle pratiche, garantiranno piena operatività». •

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