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È stata la prima elementare pubblica veronese

La scuola Ippolito Nievo
La scuola Ippolito Nievo
La scuola Ippolito Nievo
La scuola Ippolito Nievo

È possibile visitare ancora oggi la mostra «160 anni delle scuole comunali di Soave, attraverso le fotografie», allestita dallo storico e collezionista Pietro Masnovo, con i partocini di istituto comprensivo e Comune di Soave, nell’atrio di ingresso della scuola elementare Ippolito Nievo, in viale della Vittoria. L'orario di apertura è dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18: si alternano per tenerla aperta sia personale scolastico, sia volontari del Comitato genitori della scuola. Poi le 60 fotografie esposte, che sono fotoriproduzioni di scatti originali, verranno dislocate tra l'atrio e i corridoi del plesso elementare, costato 800 mila lire e inaugurato nel 1931. La mostra ripercorre le varie epoche di insegnamento, dagli inizi – il primo anno scolastico fu il 1859–'60 – fino all'ultima guerra. «Questa scuola elementare, è stata la prima scuola pubblica della provincia di Verona, perché in precedenza le scuole veronesi erano gestite da istituti religiosi», ha ricordato all'inaugurazione il dirigente scolastico Giuseppe Boninsegna. «Essendo tanto il materiale conservato, abbiamo deciso di proseguire il prossimo anno con un ulteriore allestimento». Alla cerimonia sono stati invitati maestri, dirigenti e personale scolastico che ha prestato servizio nel plesso soavese. L'unica a essere immortalata nelle foto esposte, è la maestra Eleonora Bellero, decana delle insegnanti elementari soavesi, la quale ha ricordato un aneddoto: «Quando feci la mia prima supplenza, il direttore didattico del tempo mi disse che quella classe maschile era la più indisciplinata», ha raccontato. «E infatti l'unico momento in cui riuscivo a tenerli calmi era raccontando loro le vicende del libro Cuore di De Amicis. Gli alunni scappavano persino lanciandosi dalle finestre, al punto che il direttore didattico fu costretto a mettere le inferriate alle finestre». Moltissimi i fatti storici raccolti e riferiti dal collezionista Masnovo. «All'epoca c’ erano due dirigenti scolastici, uno per le classi maschili e una per quelle femminili. È importante anche per gli alunni di oggi osservare queste immagini, dalle quali possono vedere com'erano vestiti i loro coetanei di un tempo e quindi capire quanto erano povere le loro famiglie». «L'evento è stato pensato anche per ricordare quanti ad ogni livello si sono adoperati per la prosecuzione del servizio scolastico e la diffusione della cultura a Soave», ha evidenziato l'assessore all'istruzione Giovanna Stubeli, «sostenendo la comunità, nelle varie epoche storiche e traghettandola al sistema scolastico attuale». «Abbiamo ritenuto importante appoggiare questa iniziativa, in un periodo sociale che vive profonde crisi di responsabilità ed incalzanti sfide formative», ha rimarcato sempre Stubeli, «per riconoscere la funzione basilare svolta dagli insegnanti, per il futuro dei nostri bambini e ragazzi e per lo sviluppo sociale e culturale delle famiglie. Perché la scuola non è fatta solo di mattoni, ma di persone». •

Zeno Martini

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