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BORGO TRENTO

Venti incidenti
per colpa
di un cordolo

La pista con il cordolo davanti alla Casa di Cura San Francesco
La pista con il cordolo davanti alla Casa di Cura San Francesco
La pista con il cordolo davanti alla Casa di Cura San Francesco
La pista con il cordolo davanti alla Casa di Cura San Francesco

Ancora una caduta sulla pista ciclabile in via Santini. La scorsa settimana una signora sessantenne ha riportato una frattura al polso sinistro e un’escoriazione al volto. «La pista era e resta pericolosa», dice l'amministratore della Casa di Cura San Francesco, Michele Lorusso, che ritiene indispensabile «disegnare un altro tracciato in accordo con l'amministrazione comunale» e per fare questo chiede un incontro.

Il problema è il cordolo a protezione della pista ciclabile inaugurata lo scorso maggio e che fin da subito ha creato problemi alle persone in uscita dalla struttura sanitaria, soprattutto agli anziani con difficoltà di deambulazione. «Sono una ventina», riferisce Lorusso, «le persone già cadute, una media di tre incidenti al mese. E sono solo quelle che abbiamo soccorso, ma potrebbero essere di più perché non abbiamo prestazioni di Pronto soccorso».

«Alla nostra struttura», prosegue, «accedono prevalentemente persone anziane, il poliambulatorio ha l'uscita proprio di fronte alla pista ciclabile. Quindi, chi esce può avere un problema di deambulazione o essere concentrato su quanto scritto su un referto. Abbiamo apposto alcuni cartelli di attenzione, ma possono non essere sufficienti». «Le biciclette», continua Lorusso, «sono sempre passate e non si sono mai verificati incidenti nel passato. Ora, si è sanata una infrazione: con la creazione della pista ciclabile protetta da un cordolo è possibile risalire il senso unico istituito in questo tratto di via Santini. Ma la soluzione non è esente da problemi e questi sono ricaduti su altri. La nostra proposta è di ripristinare la precedente situazione e di spostare la ciclabile su via Monte Ortigara, cioè disegnarla sul marciapiede destro a salire che è delimitato da un muro continuo. Non si comprende perché è stato fatto questo tratto protetto dal cordolo quando ancora manca il collegamento con il tracciato che porta ad Avesa».

«Siamo pronti», dice Lorusso, «a valutare una migliore sistemazione quantificando le spese. La ciclabile non crea problemi alla struttura, ma ai pazienti che subiscono danni. Non abbiamo mai avuto occasione di confrontarci per una soluzione alternativa».

La replica del presidente della seconda circoscrizione, Filippo Grigolini, è ferma: «Il tracciato della pista ciclabile è a norma di legge e non ha creato alcun problema ai ciclisti, diversamente è stato un problema per chi è sceso dal marciapiede attraversando la strada non sulle “zebre”. Il cordolo non è coincidente all'uscita, ma si trova 4-5 metri sulla sinistra ed è sulla strada. Questo progetto avvallato dal consiglio di circoscrizione va a vantaggio dei residenti dei quartieri e non c'è motivo di contattare ogni realtà presente sul territorio». In ogni caso, si dice «disponibile per un incontro dove si potranno condividere soluzioni per risolvere le criticità del tracciato».M.CERP.

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