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Vaccini, nessun bimbo fuori da scuola

La campagna di vaccinazioni per l’età scolare ha garantito ampia copertura
La campagna di vaccinazioni per l’età scolare ha garantito ampia copertura
La campagna di vaccinazioni per l’età scolare ha garantito ampia copertura
La campagna di vaccinazioni per l’età scolare ha garantito ampia copertura

A due giorni dal 30 aprile, termine per la restituzione alla Asl dei nominativi di chi non ha presentato a scuola la documentazione vaccinale, fra Verona e provincia il 5 per cento dei bambini e degli adolescenti non è in regola con la profilassi prevista dalla legge Lorenzin. Ma niente paura: esonerati a parte, gli inadempienti di oggi hanno ancora la possibilità di adempiere, se dimostrano di aver fissato l’appuntamento per l’inoculazione del vaccino. E le agende dei distretti sono piene per tutta l’estate, confermano dalla Ulss 9. Con ogni probabilità, in riva all’Adige nessun alunno verrà allontanato dalle lezioni per quel che resta dell’anno scolastico. Vale per gli asili nido e le materne; dalle elementari in poi i «disobbedienti» rischiano la sanzione in denaro, ma ancora mancano i decreti delega per l’applicazione. La palla ora passa ai presidi. «Fatto salvo qualche caso isolato» spiega Maurizio Foroni, responsabile della Profilassi e Malattie infettive della Scaligera «abbiamo restituito a tutti i nidi e scuole dell’infanzia la lista di chi non era in regola. Loro avevano la priorità. Per il resto, tutti i mille plessi scolastici di Verona hanno inviato gli elenchi dei propri iscritti e noi abbiamo già risposto a più del 90 per cento con le indicazioni previste. Qualcuno ci ha già restituito la documentazione». Le procedure sono state rallentate da piccoli disguidi tecnici. «Ma è comprensibile» sottolinea Foroni. «Il cronoprogramma era serrato e il sistema doveva essere rodato. Verosimilmente, completeremo le operazioni a metà maggio». Ci sarà appena il tempo di tirare il fiato, poi entro il 30 giugno la Ulss – che ha dirottato due assistenti sanitari e un amministrativo a occuparsi a tempo pieno delle pratiche – dovrà spedire altri elenchi per l’anno scolastico 2018/19, sulla base di quelli inviati dagli istituti a marzo. Ulteriori grattacapi in arrivo, soprattutto per quanto riguarda gli elenchi delle scuole superiori dove gli studenti si iscrivono anche all’ultimo minuto. Comunque dal 1° agosto 2017, cioè dal giorno successivo alla promulgazione del ddl Lorenzin, moltissimi non vaccinati hanno regolarizzato la loro posizione. Tant’è che a Verona si è tranquillamente raggiunta, e in alcuni casi superata, la fatidica soglia del 95 per cento di copertura. Fra i ragazzi nati dal 2001 al 2014 ha completato il ciclo dell’esavalente il 96,32 per cento, con un incremento dello 0,28 per cento rispetto all’agosto del 2017, mentre la copertura per il morbillo è balzata dal 94,59 per cento al 95,72 per cento. Nella coorte dei nati fra il 2011 e il 2014, la copertura per l’esavalente è al 94,91 per cento (+ 0,65 per cento rispetto ad agosto) e quella per il morbillo ha letteralmente fatto l’impennata: di due punti percentuali, passando dal 92,22 al 94,33. A grandi linee, si vaccina di più nelle zone a sud della provincia, un po’ meno a nord. «Dati confortanti» così li commenta Foroni. «Dovuti all’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale e all’aumento della sensibilità nei confronti del morbillo» a seguito delle epidemie che in Italia hanno fatto registrare 5.408 casi nel 2017 e oltre 400 nei primi mesi del 2018, con quattro decessi. «Partivamo già da una buona copertura di base» aggiunge Oliviero Bosco, dirigente medico, che evidenzia pure «l’alto numero di genitori indecisi che in questi mesi hanno chiesto un colloquio informativo con gli operatori, e sono usciti con un appuntamento fissato per vaccinare il proprio figlio». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Laura Perina

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