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Undici storie di eccellenza e coraggio

«È un orgoglio per noi e per Verona ospitare questo importante evento». Il convegno nazionale dei Cavalieri del Lavoro arriva oggi, per la prima volta, a Verona. Guido Finato Martinati, Cavaliere dal 1991 e da due anni alla guida della sezione del Triveneto, ce l’ha fatta: «Da quando sono diventato presidente ho avuto questo desiderio», confida, «pur sapendo che da tradizione i convegni nazionali sono ospitati nei capoluoghi di regione. Eppure ero sicuro che Verona avesse tutte le carte in regole per essere scelta: è una città turistica, conosciuta, che conta una grande ricchezza di imprese di primo livello, in tanti settori». Così è stato, scommessa vinta.

Ieri sera, a un anno di distanza dall’ultimo convegno ospitato a Firenze, i primi Cavalieri si sono ritrovati a Verona. E, a casa di Luigi Carlon, presidente del gruppo Index, si sono riuniti i direttivi nazionale e del Triveneto. Oggi gli undici veronesi - oltre a Finato Martinati e Carlon, Pilade Riello, Giovanni Rana, Bruno Veronesi, Sandro Veronesi, Maria Cristina Loredan Rizzardi, Giulio Bonazzi, Silvano Pedrollo, Pier Francesco Saviotti e Sandro Boscaini - daranno il benvenuto ai colleghi arrivati da tutta Italia. «I Cavalieri di Verona sono tanti e facciamo parte di diverse categorie», sottolinea soddisfatto Rana, anche lui orgoglioso della scelta di Verona per questo evento nazionale. «Questa provincia è un motore che va forte», aggiunge, «qui ci sono imprenditori che muovono l’economia del Paese». Una parte di quelle eccellenze italiane che a Verona «rifletteranno su un tema tanto centrale quanto complesso, un tema che riguarda il nostro futuro», sottolinea Rana.

«Essere nominati Cavalieri del Lavoro», aggiunge a questo proposito Pedrollo, presidente del gruppo Pedrollo Spa, «non è solo un onore ma soprattutto un dovere: non possiamo non dare un contributo anche perché l’Italia possa tornare a produrre eccellenza e a generare un futuro di benessere. Abbiamo ancora alcune opportunità di risollevarci, e non le dobbiamo perdere. Questo ritengo sia il compito dei Cavalieri del Lavoro, se davvero vogliono essere utili all’Italia». E tornando sulla scelta di Verona, Pedrollo definisce questo «un premio alla città e al suo territorio, che ha saputo far crescere l’economia senza perdere il rispetto per le persone».

«È un tributo ai grandi passi avanti fatti da questa provincia negli ultimi anni in diversi ambiti», aggiunge Boscaini, presidente Masi Agricola: «Da parte sua, Verona deve essere orgogliosa e grata di ospitare un evento del genere che, ogni anno, raduna una platea di altissimo livello per discutere temi di grande attualità».

Luigi Carlon sottolinea: «Quello del Cavaliere del Lavoro è un ruolo importante, è una nomina che arriva dopo un percorso imprenditoriale ma anche di vita significativo, al termine di una rigida selezione». E sul tema del convegno: «Ci sono tante divisione nei diversi Paesi europei: l’Unione Europea deve essere un centro di attrattività in grado di far superare le divisioni. «È importante potersi confrontare e condividere momenti di riflessione», spiega Maria Cristina Loredan Rizzardi, sottolineando che «la federazione ha un ruolo importante non solo per l’economia del Paese, ma anche come punto di riferimento per le generazioni di futuri imprenditori». F.L.

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