Il 17,6% dei bambini tra i 4 e i 10 anni ha il cellulare, il 6,7% utilizza il pc fisso, il 24,2% il portatile, il 32,7% il tablet e il 49,2% è connesso al web. L’uso della rete da parte dei minori avviene purtroppo quasi sempre senza alcuna informazione e strumento critico, esponendo sempre più i giovanissimi a fenomeni come cyberbullismo, revenge porn, body shaming.
È quanto emerge dal primo rapporto Censis su «Convivenze, relazioni e stili di vita», che delinea un quadro estremamente plurale e variegato delle famiglie e delle relazioni sociali da parte della popolazione italiana. Quella che si presenta è una situazione di emergenza che il Coordinamento Laicità Scuola Salute aveva già denunciato nei mesi scorsi e che sta ribadendo in questo inizio anno con il «Vademecum per le Mamme e i Papà».
Dal 2016 al 2017, nella fascia tra i 14 e i 18 anni, il cyberbullismo è aumentato dal 6,5% all’8,5%. Il 59% delle persone colpite ha tentato il suicidio. Come spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si tratta di temi che vanno affrontati sin dall’infanzia a scuola perseguendo obiettivi formativi specifici sulla sessualità, l’affettività e il rapporto con il proprio corpo. «Continueremo a portare fatti e dati all’attenzione delle istituzioni, al di là di ogni ideologia, per rendere i nostri figli e le nostre figlie utenti responsabili della rete nonchè persone più libere e sicure», fanno sapere gli organizzatori.