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Pd, la rinuncia

Trevisi: «Grazie
ma i miei sogni
sono altri»

Giampaolo Trevisi
Giampaolo Trevisi
Giampaolo Trevisi
Giampaolo Trevisi

Nelle scorse ore Gianpaolo Trevisi ha inviato una lettera ai segretari del PD veronese Alessio Albertini e Orietta Salemi con la quale ringrazia i molti veronesi che gli hanno manifestato sostegno in queste ore, ma esprimendo una indisponibilità alla candidatura.

 

«Ringrazio tutti coloro che hanno creduto e pensato a me, ringrazio tutti coloro che in questi giorni, uscite le prime notizie, mi hanno scritto, telefonato e pensato, facendomi arrivare così tante attestazioni di stima da non credere davvero che fossero destinate a me e ringrazio anche coloro che, come si dice in politica, pur essendo schierati dall'altra parte della barricata, mi hanno inviato sinceri "in bocca al lupo"», scrive Trevisi. «Dovrei calarmi in un mondo che non è mio in un momento difficile per la politica in generale, ma è anche vero, del resto, che nessuno avrebbe pensato, forse, a me se il periodo fosse stato meno complicato», prosegue il poliziotto. «Ho capito che i punti del mio programma, però, sono altri e sono la mia famiglia, la mia amata Polizia, i miei piccoli libri e il mio desiderio di continuare a incontrare decine e decine di giovani per parlargli di legalità, integrazione, rispetto dell'altro ed emozioni. La definizione più usata in questi giorni nei miei confronti è poliziotto-scrittore, ma chi mi conosce bene sa che sono anche un sognatore e secondo gli stessi amici la politica non è per i sognatori. Non so se questo sia vero, ma so solo che adesso i miei sogni, parte dei quali già realizzati, sono altri».

 

Il segretario provinciale e la segretaria cittadina del PD Alessio Albertini e Orietta Salemi hanno commentato  la lettera ricevuta da Trevisi ringraziando a loro volta Trevisi  e confermando la stima in lui. «Continuiamo a essere convinti, che Gianpaolo è una delle figure che meglio potevano far sentire rappresentati tutti i Veronesi che sognano e vogliono un futuro nuovo per la nostra città», ribadiscono. «Ci rammarica che una parte non consistente, ma decisiva del centrosinistra ed anche del PD veronese non abbia saputo comprendere ed assecondare il movimento di opinione che si è creato attorno alla sua candidatura». E concludono: «Ora, dopo tante parole confuse, spesso contraddittorie che si sono susseguite sulla stampa e sui social in questi giorni, è il momento della chiarezza».

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