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Il candidato sindaco della lega

Tosato : «I Cie?
Giusti, ma
non a Verona»

Paolo Tosato, candidato sindaco
Paolo Tosato, candidato sindaco
Paolo Tosato, candidato sindaco
Paolo Tosato, candidato sindaco

Da Milano, dai vertici della Lega Matteo Salvini in testa, Paolo Tosato confermato candidato sindaco di Verona. E grande orgoglio per Luca Zaia, presidente della Regione, indicato da Berlusconi come leader del centrodestra se lui non potrà tornare in campo. S’infiamma il centrodestra veronese verso le elezioni amministrative, che dovrebbero tenersi domenica 11 giugno - eventuale ballottaggio domenica 25 - anche se manca l’ufficialità.

 

Nel pieno di trattative per un candidato sindaco il più possibile condiviso dalla coalizione fra Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Battiti, L’Officina, Verona Domani e altri movimenti, dal Consiglio federale leghista arriva una conferma per Tosato. Cioè il senatore e segretario cittadino, già candidatosi alla carica di primo cittadino. Per la coalizione girano anche i nomi dell’imprenditore Massimo Ferro, civico, su cui si cerca un consenso più largo. Del deputato di Forza Italia Alberto Giorgetti, del senatore Stefano Bertacco, di Battiti, sostenuto anche fra Fratelli d’Italia e da Verona Domani.  Ma il «placet» di Salvini su Tosato è una forte spinta sul suo nome.

 

Intanto Tosato, dà il via alla campagna elettorale attaccando il sindaco Tosi  e il Governo sui Cie. E in una nota fa sapere: «La politica sull'immigrazione del Governo Renzi è stata disastrosa: migranti in albergo, spese milionarie, procedure per il riconoscimento dello status di profugo lentissime, nessun rimpatrio dei clandestini, pochi ricollocamenti in altri Stati Europei e totale inerzia nel realizzare accordi bilaterali con i Paesi di provenienza. Se il Governo Gentiloni è una brutta copia del Governo precedente si avverte tuttavia una certa discontinuità da parte del Ministro Minniti rispetto ad Alfano che la Lega Nord è disposta a riconoscere, sempre che dagli annunci e dalle parole si passi ai fatti».

Il segretario cittadino della Lega Nord prosegue: «L'anno scorso si sono registrati più di 170 mila arrivi e in questi primi due mesi del 2017 si registra un aumento percentuale del 35%, dato questo alquanto preoccupante. L'Italia è al collasso. Apprezziamo l'idea di realizzare nuovi CIE che verranno denominati CPR (centri per il rimpatrio). Si tratta di uno degli strumenti necessari ed indispensabili per consentire l'identificazione e l'espulsione effettiva dei clandestini. Se non verranno realizzate tali strutture, clandestini indesiderati dediti a episodi di criminalità come spaccio e aggressioni potranno ancora girare liberamente per le nostre città senza che Comuni e Forze dell'Ordine possano fare nulla. A differenza dell'attuale Amministrazione Comunale, tuttavia, non riteniamo che Verona possa ospitare un centro di espulsione. Condividiamo infatti le disposizioni del Ministro Minniti che prevedono l'apertura dei CPR in zone decentrate e lontane dai centri abitati. Il Comune di Verona ospita già fin troppi centri di accoglienza. Non può e non deve farsi carico anche di questa struttura. Ne verrà realizzata una per Regione e non ha senso che sia Verona ad ospitarla».

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