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«Tornelli per turisti? Non a Verona»

Ressa nel cortile di Giulietta davanti alla statua: la gestione dell’afflusso di turisti in via Cappello è spesso problematica
Ressa nel cortile di Giulietta davanti alla statua: la gestione dell’afflusso di turisti in via Cappello è spesso problematica
Ressa nel cortile di Giulietta davanti alla statua: la gestione dell’afflusso di turisti in via Cappello è spesso problematica
Ressa nel cortile di Giulietta davanti alla statua: la gestione dell’afflusso di turisti in via Cappello è spesso problematica

A Venezia sono stati inaugurati l’altro giorno tra polemiche, da parte dei turisti, e «benedizioni» dei residenti, aperti e chiusi a seconda dei flussi più o meno intensi di visitatori. Si parla dei tornelli che l’Amministrazione veneziana ha deciso di adottare come estrema soluzione per tentare di arginare l’assalto dei turisti, più volte al limite della congestione. Ma a Verona, città dove ultimamente si sono registrate giornate da bollino nero per numero di visitatori (come a Pasquetta quando per alcune ore non si riusciva nemmeno a camminare in via Cappello per l’enorme numero di persone dirette alla Casa di Giulietta) si potrebbe proporre un esperimento analogo a quello avviato in laguna per regolamentare i flussi di visitatori nei momenti più critici? Nel periodo dei mercatini di Natale, anche in ottemperanza al decreto Gabrielli in materia di sicurezza, era stato adottato il sistema Orwell (basato sui cellulari delle persone in transito) per contare gli accessi nelle piazze dei banchetti, bloccandoli quando si raggiungeva la soglia critica. Un segnale che indica come ormai sia improcrastinabile predisporre un sistema per evitare la calca di persone in centro, da adottare ogni volta che sia necessario. DILUIRE I FLUSSI. «Più che di tornelli blocca-persone forse si dovrebbe cercare di allargare maggiormente le zone d’interesse in città e nei dintorni per smistare il flusso dei turisti», risponde Paolo Arena, presidente di Confcommercio e dell’aeroporto Catullo. Tra l’altro lo scalo veronese, ha registrato nel periodo delle vacanze pasquali un aumento di passeggeri del 6,5 per cento, mentre il mese di marzo si era chiuso con un più 14,2 per cento di aumento nel traffico passeggeri. E per l’estate si prospetta già un considerevole aumento di turisti provenienti dall’Asia e dalla Russia, con il raddoppio dei collegamenti tra Verona e Mosca. «È chiaro che Verona è diventata una città a fortissimo richiamo turistico e che sia necessario gestire i momenti di picco di visitatori per garantire adeguate soglie di sicurezza», continua il presidente Arena. «Sui tornelli sono molto perplesso, anche perchè Venezia ha pochi accessi e controllabili, cosa che non è per Verona. Sono piuttosto dell’idea che dobbiamo lavorare tutti insieme, Comune, categorie produttive, associazioni, per fare in modo da un lato di allargare le aree d’interesse per i turisti, diluendoli sulla città e non concentrandoli in centro, e dall’altro di attirare di più un turismo di qualità, più colto, meno mordi e fuggi, che si fermi più giorni a Verona». UN ALTRO TURISMO. Dello stesso avviso l’assessore al turismo Francesca Briani, che ricorda come il 2019 sia stato proclamato dal Ministero dei beni culturali l’anno del turismo lento, per vivere in maniera diversa le città d’arte. «La decisione dell’Amministrazione di Venezia di ricorrere ai tornelli per regolamentare l’assalto alla città poggia su necessità precise», commenta l’assessore, «ma Verona ha una realtà diversa, anche se il controllo del numero dei visitatori in certi momenti critici è necessario. Uno dei modi per evitare la concentrazione di visitatori è allargare le zone d’interesse, come è stato dimostrato in occasione dei mercatini di Natale e per Vinitaly and the city, con l’allargamento delle manifestazioni ad altre zone belle e suggestive della città. Ma bisogna allargare ulteriormente queste opportunità anche ai dintorni di Verona. I turisti non possono fermarsi solo nell’ansa dell’Adige». E qui entra in ballo la promozione turistica, prosegue l’assessore Briani: «Stiamo proponendo molti itinerari alternativi al centro, perchè Verona ha una quantità di luoghi straordinari da visitare. Ma per promuovere la città nella sua interezza serve un impegno corale da parte di Amministrazione, imprenditori del turismo e tutti gli attori dell’accoglienza. Dobbiamo renderci conto che tutti gli indicatori parlano di flussi turistici in aumento, anche perchè Verona è città Unesco, e la sfida del futuro non sarà controllare i flussi, ma gestirli al meglio. Ormai sta scomparendo la bassa stagione, tra eventi, fiere e altre iniziative a grande richiamo di pubblico. Perciò serve un’analisi approfondita su come affrontare i grandi arrivi turistici per capire come orientarci e adottare delle strategie condivise». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Elena Cardinali

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