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Tiberghien, spunta nuova offerta

L’ex lanificio Tiberghien, a San Michele Extra: è di proprietà della società Verona 2007, che l’ha acquistata tra il 2003 e il 2014 per 40 milioni
L’ex lanificio Tiberghien, a San Michele Extra: è di proprietà della società Verona 2007, che l’ha acquistata tra il 2003 e il 2014 per 40 milioni
L’ex lanificio Tiberghien, a San Michele Extra: è di proprietà della società Verona 2007, che l’ha acquistata tra il 2003 e il 2014 per 40 milioni
L’ex lanificio Tiberghien, a San Michele Extra: è di proprietà della società Verona 2007, che l’ha acquistata tra il 2003 e il 2014 per 40 milioni

Eppur si muovono. Nel risiko delle future destinazioni delle aree industriali dismesse, spunta una nuova pista per il futuro dell’ex lanificio Tiberghien, a San Michele Extra, della società Verona 2007 dell’imprenditore Nicola Patuzzo. Il quale l’ha acquistato per 40 milioni. Ma più in generale per altri siti non più attivi. In pieno iter della variante urbanistica 23 - che comprende anche la grande area a est della città con gli edifici già demoliti, a parte la ciminiera del 1907 e altri immobili - prende corpo una voce. Secondo la quale la società Ve.Re.Srl, che ha già acquistato l’ex Manifattura tabacchi, in Zai, per riconvertirla in alberghi e uffici, potrebbe comprare anche l’ex Tiberghien. E ora arriva anche una conferma. La Ve.Re. Srl è partecipata per metà dalla Museum Srl, che fa capo a Heinz Peter Hager, dottore commercialista e tax advisor di Bolzano, e da Heliopolis Urban Regeneration Srl, che fa capo all’ingegner Paolo Signoretti. Ed è quest’ultimo, interpellato da L’Arena, a spiegare le mosse della società. «In questo momento siamo molto concentrati sul piano di riconversione dell’ex Manifattura tabacchi», dice, «ma siamo molto convinti delle grandi potenzialità di sviluppo di Verona e quindi stiamo valutando altre opportunità in aree dismesse, in città, come l’ex lanificio Tiberghien e anche a Verona sud. Valuteremo con attenzione tutte queste possibilità», prosegue Signoretti, «e intanto proseguiamo con il progetto all’ex Tabacchi, per il quale abbiamo già presentato osservazioni alla variante urbanistica». Parole chiare, dunque, su quello che forse non è ancora un interesse definito nei dettagli, come conferma Signoretti, ma certamente indica un chiaro disegno di sviluppo della società trentina-altoatesina su alcuni luoghi di Verona. All’ex Tabacchi la Ve.Re.Srl intende realizzare un paio di alberghi, ristoranti, edifici per uffici e servizi, con parcheggi interrati, un parco urbano, un passaggio per connettere la futura stazione Tav di Porta Nuova con la vicina Fiera. E anche aree in più per far circolare il filobus da Verona sud-Borgo Roma fino alla stazione: le aree saranno cedute gratis al Comune. Inoltre sarà abbattuto il muro che separa la zona da viale del Lavoro. All’ex Tiberghien, invece, il progetto di recupero della Verona 2007 prevede la riconversione di una superficie utile lorda di 28.544 metri quadrati. Il residenziale, previsto nella parte che guarda verso Borgo Trieste, sarebbe di 2.570, quella commerciale di 15.305 - ma l’Amministrazione non ha concesso più di seimila - quella terziaria, comprendente anche l’alberghiero, a 9.598, il resto di 971 metri quadrati. Il nodo è sempre stato quello della parte commerciale, ritenuta fondamentale dalla Verona 2007 affinché l’investimento stia in piedi. Inizialmente si ipotizzava un supermercato Esselunga, ma poi l’ipotesi è tramontata. In sede di osservazioni alla variante urbanistica 23, in cui pure rientra l’ex Tiberghien, la società ha ripresentato la scheda con 15mila metri quadrati di spazi commerciali. L’Amministrazione Sboarina, non volendo far aprire lì un altro centro commerciale, ha ribadito però che non si va oltre i seimila. Il piano, dunque, è in un vicolo cieco. E ora spunta l’ipotesi di un nuovo acquirente dell’area. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Giardini

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