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Sicurezza, arrivano 100 nuovi agenti

L’arrivo del prefetto Gabrielli all’inaugurazione delle iniziative contro la violenza alle donne in Gran Guardia DIENNE FOTO
L’arrivo del prefetto Gabrielli all’inaugurazione delle iniziative contro la violenza alle donne in Gran Guardia DIENNE FOTO
L’arrivo del prefetto Gabrielli all’inaugurazione delle iniziative contro la violenza alle donne in Gran Guardia DIENNE FOTO
L’arrivo del prefetto Gabrielli all’inaugurazione delle iniziative contro la violenza alle donne in Gran Guardia DIENNE FOTO

Ci sono davvero grandi novità in arrivo per Verona. E la visita del capo della Polizia, Franco Gabrielli è stata l’occasione per chiedere conferme sul balzo in avanti della nostra città, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza. Verona diventa questura di fascia superiore. Arrivano i rinforzi. Così Gabrielli oltre a parlare di violenza sulle donne ha affrontato anche altre problematiche e replicato a recenti e sterili polemiche che sono scaturite a livello nazionale. SICUREZZA. «Per Verona ci sono delle buone novità nel prossimo decreto di ridefinizione degli organici e riorganizzazione delle questure avrà un significativo riconoscimento», ha detto Gabrielli, «sarà una questura retta da un dirigente generale e rispetto all’attuale organico quando i vari corsi termineranno avrà circa un centinaio di poliziotti in più in organico». «La decisione di inserire la questura di Verona tra quelle di prima fascia», ha detto il sindaco Federico Sboarina, «rispecchia meglio la fotografia e le necessità della nostra città che, per numero e dimensione di manifestazioni, eventi, attività economiche e imprenditoriali, ha le caratteristiche di un grande capoluogo. Questa mattina, infatti, ho avuto un lungo e cordiale colloquio con il capo della Polizia, prefetto Gabrielli, e il questore Ivana Petricca sui positivi effetti che ci saranno grazie alla promozione della questura di Verona in prima fascia. Oltre Verona anche Brescia, Padova, Bergamo, Caserta, Messina, Salerno. «Recentemente c’è stata una polemica poco seria che voleva si aiutassero più le città del Nord perchè il ministro è leghista. Nord e Sud uguali, e fino a che la sicurezza non sarà vissuta come bene comune non andremo da nessuna parte. Questo modo di pensare è doppiamente offensivo per il ministro, e per chi vi parla e l’amministrazione che rappresento», ha sottolineato Gabrielli. E aggiunge: «È stato un lavoro preparato tempo prima, che ha avuto nulla osta dell’attuale ministro, una rivisitazione degli organici del 1989 che prevedevano un numero minore. Verona è una realtà che avrà l’attenzione che merita. Una rivisitazione non per favorire qualcuno piuttosto che qualcun altro, ma una valutazione a livello di dati statistici, del peso che sopportano le singole realtà. Sulla sicurezza percepita qualcuno può avere fatto della facile ironia, come se si trattasse di una sindrome psicosomatica, la percezione della sicurezza non è solo uno stato d’animo. Se il cittadino non si sente sicuro, vuol dire che c’è qualcosa su cui dobbiamo lavorare, possiamo mostrare tutte le statistiche, ma non abbiamo assolto il nostro compito», ha detto Gabrielli. NATALE BLINDATO. «Ci aspetta un Natale nel quale la minaccia dal nostro punto di vista non si è attenuata. Il terrorismo internazionale che ruotava attorno all’Isis per un nuovo stato islamico ha subìto sconfitte sul terreno che possono fare ritenere che la minaccia si sia attenuata, ma così non è, e lo vado sostenendo da tempo. Credo che i cittadini debbano vivere una condizione di sicurezza tranquilla. Il condizionamento sullo stile di vita è il principale obiettivo di questi criminali, che vogliono farci sentire in una condizione di paura e di terrore. Se noi viviamo queste cose con preoccupazione e paura, loro hanno già vinto», ha detto il prefetto Gabrielli, «i cittadini debbono pretendere che chi è chiamato ad avere compiti di responsabilità sotto il profilo della sicurezza faccia tutto quello che è necessario per garantire sicurezza, e fino ad oggi questo Paese è riuscito a garantire, attraverso le sue molteplici rappresentazioni statuali, locali, le forze di polizia, la magistratura, una cornice di sicurezza. Noi faremo uno sforzo affinchè il Natale si svolga nel migliore dei modi. Vorrei che i cittadini lo vivessero con tranquillità, sapendo che ci sono uomini e donne che lavoreranno anche in quei giorni per garantire sicurezza». AREE DEGRADATE «Ci sono delle aree nelle città dove è maggiore la frequentazione dei cittadini e qui dobbiamo garantire una nostra maggiore presenza. Se ci sono zone dove i cittadini non sono tranquilli, quelle debbono essere al vertice delle nostre attenzioni. Il fatto stesso che ci siano delle zone che i cittadini vivono come escluse dalla loro frequentazione per noi è già una sconfitta», ha sottolineato Gabrielli. «Dico sempre ai miei questori di non sottovalutare se ci sono situazioni di criticità: queste devono essere poste al vertice delle attenzioni. Zone franche non debbono esserci. Se ci sono aree che sono diventate piazze di spaccio o sono occupate da extracomunitari irregolari, il fenomeno si contrasta o attraverso il profilo penale, oppure attraverso le espulsioni. Ma se non abbiamo numeri sufficienti nei centri per il rimpatri, come io da almeno due anni chiedo, è chiaro che è un gatto che si mangia la coda». CONDANE SPACCIATORI. E sulla proposta di quintuplicare le pene per gli spacciatori, Gabrielli ha detto: «Sono un convinto assertore che questo Paese morirà per bulimia normativa. Noi possiamo anche prevedere l’ergastolo per tutti i tipi di reati, ma se i processi durano sette anni, se le pene non sono certe, se la gente non sconta le pene che deve scontare, possiamo aumentare a dismisura le pene edittali, ma poi la conseguenza sarebbe sempre la stessa. Continuo a sostenere che dovremmo trovare un sistema che acceleri i processi senza nulla togliere ai diritti. Processi più brevi, pene certe e se serve costruire qualche carcere in più magari, non è una cosa così negativa». •

Alessandra Vaccari

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