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Scuole e Veronetta, stop a 30 milioni

Complesso ex Santa Marta, il silos di levante
Complesso ex Santa Marta, il silos di levante
Complesso ex Santa Marta, il silos di levante
Complesso ex Santa Marta, il silos di levante

Verona-Roma: l’asse scricchiola. Allarme per il possibile blocco di soldi statali, quasi nove milioni e mezzo, per lavori di manutenzione antisismica in 16 scuole veronesi. E per la sospensione, tra l’altro - all’interno del decreto milleproroghe approvato al Senato - del finanziamento governativo di 18 milioni già previsto per la riqualificazione di Veronetta nel Bando periferie. All’interno di questo Verona ha già avviato progetti e interventi, anche contando su altri 18 milioni messi da enti locali. Così, dopo che il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, del M5S, ha annunciato revisioni sul tema rapporto costi-benefici dei treni ad alta velocità - ma il ministro dell’Interno e leader leghista Matteo Salvini ha detto che sulla Tav sull’asse Brescia-Verona non si deve recedere - ecco altri due fronti aperti. EDILIZIA SCOLASTICA. A lanciare l’Sos sui soldi per le scuole è il deputato del Pd Gianni Dal Moro. «Le scuole veronesi a cui il governo Gentiloni aveva assegnato oltre nove milioni per interventi antisismici rischiano di non vedere un euro. Il governo Lega-M5S sta mettendo a rischio oltre un miliardo per l’edilizia scolastica in tutta Italia, di cui nove milioni 328mila euro per 16 interventi nella provincia di Verona e 64,9 milioni in Veneto», denuncia Dal Moro. «I soldi sono stati stanziati a febbraio, ma il ministero non eroga i fondi per un contenzioso sollevato dalla Regione Veneto», precisa Dal Moro. «Il Miur ha fermato ogni erogazione di fondi in via cautelativa a seguito di una sentenza della Corte costituzionale. Siccome nessuno del nuovo Governo si prende la responsabilità di sbloccare la situazione, ora sono a rischio i finanziamenti per tutte le scuole d’Italia». Il deputato sollecita gli uffici a erogare i fondi agli interventi già selezionati sui territori. «Le amministrazioni pubbliche, e le scuole si sono organizzate per far partire i lavori», ricorda Dal Moro. La Regione Veneto, puntualizza, «fece ricorso alla Corte sulla Legge Stabilità 2017 per il mancato passaggio nella Conferenza Stato-Regioni. Ora il Governo se vuole può sbloccare subito i fondi perché il ricorso era sul totale della legge di stabilità e la scuola non è materia concorrente tra Stato e Regioni». BANDO PERIFERIE. E scoppia il caso anche sul fatto che il Governo ha sospeso le convenzioni del Bando periferie con 96 città e aree metropolitane, tra cui appunto Verona, che per la riqualificazione di Veronetta ha ottenuto come detto 18 milioni. In pratica Verona rischia che tutto slitti al 2020. Per ristrutturare Palazzo Bocca Trezza, a Veronetta, il Comune ha già aperto un bando per 1,3 milioni, per progettazione definitiva ed esecutiva. Per restauro e riconversione del silos di levante della caserma Santa Marta - nel complesso Passalacqua-Santa Marta, tramite convenzione con l’Università la Giunta comunale ha già approvato il progetto definitivo, e sta per essere bandita la progettazione esecutiva. «Il Governo precedente - con la forte volontà del Pd e con il sostegno di Anci, l’associazione dei Comuni - stanziò 2,3 miliardi per la riqualificazione delle periferie. Ora questa incertezza farà slittare tutto almeno al 2020 se la Camera non porrà rimedio, e il 2020 era la data prevista per la consegna. Ora temiamo l’annullamento per deviare le risorse chissà dove. Essere arrivati novantesimi non ci aiuta perché sono confermati solo i primi 500.000», dicono Alessia Rotta ed Elisa La Paglia, deputata e consigliera comunale del Pd. «Sono oltre 100mila euro quelli che il Comune perderebbe». «RISCHIO DANNO ERARIALE». «È un emendamento sbagliato, questo al decreto mille-proroghe, e speriamo venga corretto alla Camera», dice Stefano Bertacco, senatore di FdI e assessore. «È passato al Senato come provvedimento per aumentare la dotazione di fondi ai Comuni, ma non è stato detto dove si va a prendere le risorse. Quindi, come ha detto il presidente dell’Anci De Caro, considerando che molti Comuni hanno già finanziato progetti, potrebbe profilarsi un rischio di danno erariale». Il sindaco Federico Sboarina aggiunge: «Sono soldi fondamentali perché riguardano la riqualificazione delle periferie e noi abbiamo già avviato dei progetti. D’intesa con l’Anci, e con altri sindaci, faremo pressione affinché alla Camera questa sospensione venga tolta». •

Enrico Giardini

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