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Scoprire Verona di corsa 21mila tra piazze e chiese

La discesa dalla scalinata di Castel San Pietro: l’arrivo in Bra ormai è vicinoLa coloratissima partenza della Straverona che ieri ha coinvolto oltre 21mila persone su tre percorsi da 6, da 10 e da 20 chilometri FOTOSERVIZIO GIORGIO MARCHIORI
La discesa dalla scalinata di Castel San Pietro: l’arrivo in Bra ormai è vicinoLa coloratissima partenza della Straverona che ieri ha coinvolto oltre 21mila persone su tre percorsi da 6, da 10 e da 20 chilometri FOTOSERVIZIO GIORGIO MARCHIORI
La discesa dalla scalinata di Castel San Pietro: l’arrivo in Bra ormai è vicinoLa coloratissima partenza della Straverona che ieri ha coinvolto oltre 21mila persone su tre percorsi da 6, da 10 e da 20 chilometri FOTOSERVIZIO GIORGIO MARCHIORI
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È stata una grande giornata di festa coloratissima che ha invaso pacificamente le strade della città dal primo mattino fino oltre ora di pranzo: la Straverona ha goduto di una bellissima giornata di sole che ha fatto vivere grandi emozioni e panorami meravigliosi a oltre 21 mila partecipanti che si sono distribuiti lungo i tre percorsi da 6, 10 e 20 chilometri. Una organizzazione perfetta, con servizio d’ordine e polizia municipale a presidiare gli incroci, punti di ristoro e personale sanitario sempre allerta. Un appuntamento podistico che ha superato le mura scaligere facendosi conoscere ovunque me la conferma è arrivata ieri, con la partecipazione di tanti stranieri che hanno approfittato della sgambata per conoscere i posti più affascinanti della città, da San Zeno a Castel San Pietro. «Ho infilato le scarpe da ginnastica con gli amici per scoprire Verona correndo. È stato davvero un bel modo di tuffarmi nell’atmosfera italiana». Konstantin è arrivato due giorni fa nella nostra città da San Pietroburgo. Per lui la Straverona di ieri ha rappresentato una sorta di debutto in Italia, Paese in cui non era mai stato prima. Invitato dall’amica russa, Anna, e dal suo fidanzato mantovano, Gianluca, ha messo piede sullo Stivale con le scarpe da runner. «La partecipazione di persone straniere sta crescendo di anno in anno, e siamo stati raggiunti anche da una coppia di americani, del Carolina del Nord, che ci hanno scoperto a Natale, in occasione della marcia del giocattolo», spiega Gianni Gobbi, presidente dell’associazione Straverona. «Quella volta non aveva potuto partecipare ma, colpiti dall’organizzazione, avevano promesso di tornare, e così è stato». La metà delle 21 mila persone iscritte alla manifestazione sportiva non competitiva, che è anche e soprattutto una festa di città, sono arrivate dai vari quartieri scaligeri o dalla provincia, chi per la prima volta, chi in una sorta di ritorno al passato, e chi invece per confermare un appuntamento fisso che si rinnova di anno in anno, chi con passeggino e bimbo piccolo. L’altra numerosa fetta di partecipanti è stata popolata da persone di tutta Italia, in buona parte delle città vicine, ma anche dalla Calabria e giù fino alla Sicilia. «Siamo dei veterani, non perdiamo un’edizione», dice mamma Monica, accompagnata dalla figlia Linda di 16 anni che, come la maggior parte dei maratoneti per passione, ha affrontato i 10 chilometri. «È il quarto anno che ci organizziamo per ritrovarci a correre tra colleghi della stessa azienda, dislocati in filiali di varie città italiane», raccontano Giovanni e Fabrizio di Monza. «Tra noi ci sono persone di Torino, Milano, Roma, Bologna, Firenze, Bari e ritrovarci uniti in un evento simile rafforza l’affiatamento». Tanti i gruppi di amici con magliette personalizzate, gruppi di volontariato che hanno portato i disabili a partecipare alla Straverona, tanti anche i gruppi aziendali che hanno voluto ritrovarsi anche al di là delle occasioni di lavoro. Ieri in città sono arrivati anche una ventina di cadetti della Scuola Militare Teulié di Milano, giovani tra i 16 e i 17 anni entusiasti di far conoscere la loro realtà tra le vie scaligere. Se nei giorni scorsi il tempo fosse stato più stabile probabilmente le adesioni sarebbero state persino di più, visto che in moltissimi si sono decisi solo all’ultimo momento. Soprattutto le famiglie, compresa quella del primo cittadino, che, munite di passeggini o marsupi, hanno sfilato per le vie del centro godendosi a pieno il clima soleggiato e di coesione. «Era da decenni che non partecipavo alla Straverona e mi sono iscritto con mio figlio, alla sua prima volta», fa sapere Stefano di Borgo Venezia. «Me la sono presa con comodo e, approfittando delle varie aperture di luoghi culturali, ho visitato due chiese e Castelvecchio durante il tragitto». Erano infatti aperte molte chiese, come San Giovanni in Valle che fa parte dell’itinerario di Verona Minor Hierusalem e il cui chiostro è stato fotografatissimo dai podisti. «In molti si iscrivono alla Straverona come pretesto per farsi un week end a Verona e non possiamo negare che le adesioni sono così numerose grazie al fatto di essere in una città particolarmente attrattiva», riprende Gobbi. «Abbiamo una settantina di volontari della manifestazione, ma non potremmo farcela senza l’aiuto di molte altre realtà che ci danno una mano nei vari punti di ristoro e controllo». L’appuntamento è al prossimo anno, perché la Straverona è ormai diventata una festa da trascorrere con amici e famiglia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Chiara Bazzanella

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