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L’IMPIANTO DI SAN MICHELE

Scoppia un rogo
a Ca’ del Bue,
allarme e sospetti

A Ca’ del Bue sono intervenuti i vigili del fuoco FOTOSERVIZIO DIENNELa gigantesca nuvola di fumo bianco si poteva vedere a diversi chilometri di distanza
A Ca’ del Bue sono intervenuti i vigili del fuoco FOTOSERVIZIO DIENNELa gigantesca nuvola di fumo bianco si poteva vedere a diversi chilometri di distanza
A Ca’ del Bue sono intervenuti i vigili del fuoco FOTOSERVIZIO DIENNELa gigantesca nuvola di fumo bianco si poteva vedere a diversi chilometri di distanza
A Ca’ del Bue sono intervenuti i vigili del fuoco FOTOSERVIZIO DIENNELa gigantesca nuvola di fumo bianco si poteva vedere a diversi chilometri di distanza

Una nuvola di fumo bianco, denso. E poi l’odore, inconfondibile, di bruciato. L’allarme, la paura. Fiamme e rifiuti a fuoco, alle prime ore di ieri, nell’impianto di Ca’ del Bue, nelle basse di San Michele. Di proprietà di Agsm, che lo gestisce con l’Amia, Ca’ del Bue funziona al momento soltanto come selezionatore di rifiuti e non come termovalorizzatore, cioè inceneritore di immondizie per produrre energia. È fermo infatti il progetto dei nuovi forni a griglia. Fra mille polemiche, anche fra Stato e Regione.

Ed è proprio la parte dell’impianto per selezionare a essere andata a fuoco. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco le volanti della polizia. Stando alla ricostruzione dei fatti, e come riferisce anche una nota di Agsm e di Amia diffusa nel primo pomeriggio di ieri, il focolaio di incendio è cominciato alle 4.30 di ieri mattina e ha interessato il centro del cumulo dello stoccaggio di combustibile da rifiuto (Cdr), in uno dei due capannoni destinati a quella lavorazione.

Il selezionatore lavora circa 90mila tonnellate di rifiuti all’anno, circa 300 al giorno. La quantità bruciata è stimabile in qualche centinaio di metri cubi. Il combustibile da rifiuto è costituito da materiale selezionato ridotto a coriandoli di dimensioni 30 per 30 millimetri, «completamente esente da plastiche pesanti e da altre componenti dannose», come dice la nota di Agsm e Amia, aziende presiedute rispettivamente da Fabio Venturi e Andrea Miglioranzi.

Il principio d’incendio è stato circoscritto in due ore, attuando il Piano di sicurezza interno congiunto Amia e Agsm, ma i pompieri lavoreranno anche oggi per spegnere i focolai. La struttura del magazzino non è stata interessata all’incendio, mentre si rilevano danni limitati all’impianto di illuminazione. Sul posto sono intervenute le squadre di controllo di Arpav (Azienda regionale per la prevenzione e la protezione ambientale del Veneto) che hanno effettuato le rilevazioni sia dall’interno sia all’esterno dell’impianto. Alle 11 tutti i focolai sono stati spenti. Sono poi continuati la compartimentazione del cdr e i vigili del fuoco hanno proseguito nello spegnere totalmente le fiamme. Secondo i rilievi dei vigili del fuoco, e come fa sapere anche il presidente di Agsm Venturi, sul posto con il direttore Gian Pietro Cigolini (sono stati a Ca’ del Bue anche il direttore dell’Amia Maurizio Alfeo e il condirettore Ennio Cozzolotto) «l’incendio non è stato doloso». A provocarlo, invece, è stato un processo di autocombustione di gas che si formano nella lavorazione. L’Arpav, intanto, ha installato centraline per rilevare la qualità delle sostanze difnell’aria. «Ma ha escluso problemi», dice Cigolini e conferma Alfeo. Ma che cosa succederà ora? La nota conclude: «Ca’ del Bue proseguirà senza interruzione il trattamento dei rifiuti. Non è prevista pertanto alcuna sospensione del servizio di raccolta».

Enrico Giardini

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