<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Quadri rubati,
bufera sulla
sicurezza

Il sindaco Tosi (a sinistra di spalle) nella «control room» di Castelvecchio nei giorni successivi alla rapina
Il sindaco Tosi (a sinistra di spalle) nella «control room» di Castelvecchio nei giorni successivi alla rapina
Il sindaco Tosi (a sinistra di spalle) nella «control room» di Castelvecchio nei giorni successivi alla rapina
Il sindaco Tosi (a sinistra di spalle) nella «control room» di Castelvecchio nei giorni successivi alla rapina

Il «sacco di Verona» e la sicurezza degli edifici pubblici diventano un caso politico. Mentre gli inquirenti procedono con le indagini, sarà resa dei conti in Consiglio comunale, domani, dalle 18 alle 19, quando il Consiglio chiederà conto all’Amministrazione di quanto successo a Castelvecchio.

Ma nel mirino dell’opposizione, che ha chiesto la convocazione, vanno i sistemi di sicurezza nei musei e palazzi comunali. E le responsabilità die controlli. Risponderanno ai consiglieri Paola Marini, direttrice uscente dei Musei civici (dirigerà le Gallerie dell’Accademia di Venezia), e l’assessore al turismo Marco Ambrosini. Il sindaco Flavio Tosi, impegnato a Roma in un convegno, ha inviato loro. Sull’assenza però il Pd lo attacca.

IN VISTA DELLA seduta di domani, comunque, Daniele Polato, capogruppo di Forza Italia, lancia una proposta: «Stanziare subito maggiori risorse per la sicurezza e la sorveglianza privata dei siti». E spiega: «Domani il Consiglio è chiamato ad approvare una proposta di delibera avente per oggetto ”Variazioni di bilancio“ e aggiornamento delle opere pubbliche», dice, «ma né il sindaco né i consiglieri di maggioranza hanno pensato di porre in essere provvedimenti immediati per tutelare il patrimonio artistico e culturale della nostra città, profondamente colpito dal recente evento criminoso».

Polato, quindi, chiede al sindaco e all’assessore al bilancio di «predisporre immediatamente un emendamento alla proposta di delibera in oggetto, aumentando di 200mila euro le risorse correnti per implementare il servizio di sorveglianza privata nei siti sensibili, garantendo una presenza fisica di 24 ore del personale di controllo a presidio della ”control room“ e la sorveglianza permanente dei siti museali. Inoltre», aggiunge, «di impiegare subito 300mila euro in conto capitale/investimenti per finanziare impianti di sicurezza tecnologici, dotando tutti i siti museali di appropriati sistemi difensivi».

Forza Italia quindi chiede che i bilanci previsionali 2016/2017 siano adeguati con l’aggiunta delle relative somme disposte come da emendamento. Polato: «Oggi l’Amministrazione spende 400mila euro per la sorveglianza di tutti gli edifici comunali: aggiungendone 200mila potremmo garantire il presidio fisso dello spazio museale e della control room, inoltre con gli altri 300mila si potrebbe garantire un adeguato finanziamento per l’acquisto di strumenti di sicurezza all’avanguardia e di sistemi di comunicazione. Garantendo collegamento con la centrale operativa della polizia locale e delle forze dell’ordine».

DAL FRONTE DEL PD il capogruppo Michele Bertucco si aspetta dalla relazione della Marini e di Ambrosini «di conoscere tutti i provvedimenti in atto sulla sicurezza a Castelvecchio e nelle altre sedi museali, patrimonio del Comune». Il capogruppo del Pd però affonda il colpo: «Queste domande avremmo voluto porle al sindaco Tosi, che ha anche le deleghe a cultura e sicurezza», dice Bertucco, «tanto più perché quello di Castelvecchio è stato un furto di rilevanza mondiale. Invece non ci sarà e non ha chiesto al Consiglio comunale di modificare la data. È grave dal punto di vista politico, anche nei confronti della città».

TOSI NON CI STA, però. Domani sarà impegnato a Roma nella tavola rotonda «Quale Euro-Pa», promossa dal Movimento Patriae e Polaris, che lo vedrà fra i relatori il sindaco, leader del partito Fare!, e fra gli altri il presidente dell’Amia, Andrea Miglioranzi. «Devo partecipare a un dibattito da due mesi», dice il sindaco. «Se il presidente del Consiglio comunale avesse ritenuto così indispensabile la mia presenza domani, nulla gli vietava di farmi un colpo di telefono, così avrebbe saputo che tutte le altre sere della settimana sarei stato disponibile».

Enrico Giardini

Suggerimenti