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Parte la gara per conquistare 10 forti

Forte Chievo in via BiondeForte John domina MontorioForte Gisella in via Mantovana è utilizzato per Grest e rievocazioniDario Di GirolamoL’assessore Ilaria SegalaL’assessore Edi Maria Neri
Forte Chievo in via BiondeForte John domina MontorioForte Gisella in via Mantovana è utilizzato per Grest e rievocazioniDario Di GirolamoL’assessore Ilaria SegalaL’assessore Edi Maria Neri
Forte Chievo in via BiondeForte John domina MontorioForte Gisella in via Mantovana è utilizzato per Grest e rievocazioniDario Di GirolamoL’assessore Ilaria SegalaL’assessore Edi Maria Neri
Forte Chievo in via BiondeForte John domina MontorioForte Gisella in via Mantovana è utilizzato per Grest e rievocazioniDario Di GirolamoL’assessore Ilaria SegalaL’assessore Edi Maria Neri

Comune e Agenzia del Demanio si alleano per il recupero dei forti. Sono 11 i fabbricati monumentali presenti sul territorio comunale, nove dei quali di proprietà di Palazzo Barbieri, che sono stati inseriti nel progetto «Cammini e percorsi del Demanio». Un’iniziativa dedicata alla promozione del «turismo lento», che punta al recupero di immobili pubblici situati su percorsi ciclopedonali e tracciati di interesse storico o religioso che possono offrire opportunità di sviluppo. «Il rafforzamento del binomio turismo-cultura, non solo è alla base delle iniziative portate avanti negli ultimi anni dal Demanio ma che è anche uno degli obiettivi dell’Amministrazione comunale» sottolinea il sindaco Federico Sboarina. Ieri, nella sala Pasetto del municipio, c’è stata la firma del protocollo d’intesa. Il documento definisce l’avvio di un percorso per la valorizzazione degli immobili che compongono il cosiddetto sistema delle fortificazioni austriache cittadine. Il programma di valorizzazione interessa Forte Procolo in via Francesco da Levanto, Forte San Felice in via Francesco Caroto e quelli di proprietà del Comune: Forte Azzano in strada La Rizza, Forte Chievo in via Bionde, Forte Gisella in via Mantovana, Forte Preare-John in via Castel Montorio, Forte Lugagnano in via Lugagnano, Forte San Mattia in viale dei Colli, Forte Santa Caterina in via del Pestrino, Torre Massimiliana n. 1 in via Torricelle e Forte Sofia in via Monte Novegno. Questi beni, assicurano i promotori, verranno riqualificati in modo rispettoso del paesaggio e delle identità territoriali. Nei prossimi mesi, quindi, il territorio sarà consultato per acquisire eventuali proposte di utilizzo di questi beni storici tutelati. Tali soggetti privati potranno successivamente gestire in concessione queste strutture, avviando al loro interno iniziative imprenditoriali che favoriscano l’economia turistica e la promozione delle eccellenze, dall’arte alla musica, dalla moda allo sport, dall’innovazione all’enogastronomia. «Abbiamo dato il via a un percorso di recupero importante», afferma il sindaco Sboarina, «volto alla valorizzazione dei Forti cittadini e, con essi, di tanti spazi verdi». Il portafoglio immobiliare del Comune sarà inserito all’interno della piattaforma informatica “EnTer” attraverso cui potranno arrivare le manifestazioni di interesse finalizzate alla valorizzazione dei Forti sia da parte di associazioni del terzo settore, sia da parte di privati. La piattaforma è accessibile dai siti istituzionali dell’Agenzia del Demanio e del Comune. «Recuperare e rendere disponibili alla città queste straordinarie strutture architettoniche», conclude il sindaco, «significa lavorare non soltanto per valorizzare il territorio ma, insieme, per accrescere l’interesse sulla città, permettendo ai visitatori di scoprire siti meno conosciuti ma altrettanto importanti». Per il direttore dell’Agenzia del Demanio, Dario Di Girolamo, «il patto suggella il rapporto di collaborazione tra le due istituzioni, finalizzato alla riqualificazione di immobili pubblici che costituiscono la traccia del sistema difensivo della città». «Questo progetto rappresenta un punto di partenza importante per la città di Verona», afferma il soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, Fabrizio Magani. «Si tratta di recuperare luoghi storici», continua, «che raccontano tanto del vissuto del territorio veronese e dei suoi cittadini». Secondo Magani «il progetto porterà in luce luoghi culturalmente molto interessanti che, altrimenti, rischiano di passare inosservati o, peggio, dimenticati». Erano presenti alla firma gli assessore al patrimonio Edi Maria Neri e all’urbanistica Ilaria Segala. •

E.S.

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