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«Ora il sindaco intervenga su traffico e strade»

Guglielmo Facciotti
Guglielmo Facciotti
Guglielmo Facciotti
Guglielmo Facciotti

Le promesse non restino parole vuote, ma diventino interventi a favore della città. Soprattutto per quanto riguarda il traffico e la condizione delle strade.

Lo chiedono i veronesi, all’indomani del trionfo elettorale di Federico Sboarina: tra gli entusiasti per la novità e i nostalgici della passata amministrazione, tanti snocciolano consigli per il nuovo sindaco, elencando anche emergenze per le quali - dicono - servono interventi rapidi. «Le buche riempite durante la campagna elettorale sono una presa in giro, l’ordine e la pulizia devono essere costanti», lamenta Guglielmo Facciotti, dipendente della Cassa di Risparmio in pensione, aggiungendo un suggerimento per il nuovo sindaco: «Serve un assessore all’economia per tutelare i soldi dei veronesi». Tema sul quale Sboarina sembra sensibile, avendo già annunciato la volontà di abbassare le tasse.

E tra le promesse c’è anche quella di un Central Park, un polmone verde nel cuore della città che, secondo le ambizioni del nuovo sindaco, dovrebbe nascere all’ex scalo merci. «In città manca una grande area verde», sentenzia Paolo Cassandrini, residente a borgo Roma, ricordando «le difficoltà e le polemiche che c’erano state per la nascita del parco San Giacomo nel mio quartiere».

Cassandrini, seduto al tavolo di un bar con l’amico Sergio Pieri, aggiunge all’elenco delle priorità anche una pista ciclabile, «perché noi siamo un gruppo di ciclisti, sensibili a questa questione, ed è evidente l’assenza in città di ciclabili degne di questo nome. E poi basta parlare di sicurezza, di militari ne abbiamo visti e ce ne sono anche troppi: le priorità sono altre», aggiunge. Tra un calice di bianco e l’altro i due amici parlano anche del traforo delle Torricelle, altro punto del programma del nuovo sindaco, intenzionato a realizzarlo ma partendo da zero, con un nuovo progetto: «Si decida se farlo davvero il tunnel, altrimenti si chiuda questo capitolo e non se ne parli più», dice Cassandrini. Perché nessuno vuole più sentire promesse da campagna elettorale che poi restano parole al vento. Un atteggiamento, sottolineano in molti, visto troppo spesso in passato e non certo solo a livello locale.

«Non dico che debbano essere realizzate il cento per cento delle promesse fatte, ma almeno un ottanta per cento», ironizza Renato Fanin, augurandosi che almeno la nomina di un assessore alla Cultura diventi realtà. «La città ha un enorme patrimonio culturale», spiega, «avere un assessore che se ne occupi è un segno di rispetto». Anche Fanin torna sulla questione delle strade, «perché ce ne sono alcune, anche qui nel centro storico, messe davvero male, con buche pericolose anche per chi cammina». E aggiunge: «Tosi fece tanto durante il suo primo mandato. Poi, chissà perché si è ammorbidito. Mi aspetto che anche il nuovo sindaco ora si metta subito al lavoro e lasci il segno».

Ciascuno poi, è sensibile soprattutto ai disagi del quartiere in cui abita, per il quale vorrebbe interventi migliorativi. Come Annamaria Trivellini, residente in piazza Cittadella «dove spesso l’erba delle aree verdi non è tagliata, è troppo alta, e diventa un pessimo biglietto da visita anche per i turisti che parcheggiano e si trovano questo degrado», sottolinea mentre spinge il passeggino del figlio. «Prima di creare qualcosa di nuovo, servirebbe più cura di quello che già abbiamo», aggiunge.

E poi c’è Linda Cruciani, che ogni giorno deve attraversare il traffico di Verona Sud, «invivibile», lo definisce, «soprattutto per la concentrazione di aree commerciali. Serve maggiore attenzione alla viabilità urbana e anche alle aree che si trovano appena fuori dal centro storico, purtroppo ancora troppo degradate».

«Sarò felice quando vedrò che il nuovo sindaco avrà fatto almeno quanto realizzato da Flavio Tosi: se farà di più, tanto meglio», dichiara Ivana Salaorni, a passeggio con il marito Giorgio Emiliani. Ivana non ha problemi ad ammetterlo: «Per me Tosi è stato un grande sindaco, non posso che ringraziarlo per quello che ha fatto. Io non voto i partiti ma le persone: Sboarina non lo conosco, non mi sento di giudicarlo. Aspetto di vedere quello che farà nei prossimi anni».

C’è chi è nostalgico della vecchia amministrazione e chi invece è entusiasta per quella che sta nascendo. Almeno basandosi sulle promesse fin qui fatte. E la priorità di Luciano Magrini sono gli extracomunitari ospitati a Verona, tema sul quale Sboarina si era esposto durante la campagna elettorale sottolineando la volontà di ospitare solo i veri rifugiati: «Vanno eliminati i centri di accoglienza che sono solo business e schiavismo. E le forze dell’ordine vanno attrezzate di tutti gli strumenti necessari per tutelarci, per garantire ordine e sicurezza». F.L.

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