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Obiettivo 13 milioni per la sicurezza

Il tavolo che s’è riunito ieri pomeriggio in municipio con il sindaco, i parlamentari e gli esponenti veronesi in Regione FOTO MARCHIORI
Il tavolo che s’è riunito ieri pomeriggio in municipio con il sindaco, i parlamentari e gli esponenti veronesi in Regione FOTO MARCHIORI
Il tavolo che s’è riunito ieri pomeriggio in municipio con il sindaco, i parlamentari e gli esponenti veronesi in Regione FOTO MARCHIORI
Il tavolo che s’è riunito ieri pomeriggio in municipio con il sindaco, i parlamentari e gli esponenti veronesi in Regione FOTO MARCHIORI

L’appuntamento al Viminale è nel primo pomeriggio. Oggi alle 14 il sindaco Federico Sboarina e l’assessore alla sicurezza Daniele Polato consegneranno al ministro dell’Interno Matteo Salvini il documento con le richieste del Comune in tema di ordine pubblico. L’iniziativa era stata concordata in occasione della visita in città del ministro che, in prefettura, aveva presieduto il comitato provinciale per la sicurezza. Al primo punto delle proposte di Palazzo Barbieri c’è l’esenzione del 10% dell’avanzo di bilancio dagli obblighi del patto di stabilità per investirlo in sicurezza. La deroga agevolerebbe i Comuni virtuosi. Per Verona significherebbe la disponibilità di 13 milioni di euro con i quali fare nuove assunzioni di agenti della polizia municipale e investimenti in tecnologie di prevenzione e sicurezza come telecamere o pilomat a scomparsa. Inoltre, a Roma, si chiede la possibilità accedere alla banca dati nazionale Sdi (sistema di indagine) della polizia di Stato e di realizzare un Cpr, Centro di permanenza per il rimpatrio, in Veneto in modo da avere un luogo a cui inviare le persone irregolari fermate per qualche reato, in modo da predisporne l’allontanamento dall’Italia. Infine, si sollecita, per Verona, l’equiparazione a città metropolitana per numeri di presenze, turisti, manifestazioni e fiere. Tale status garantirebbe maggiori risorse economiche. Ieri a Palazzo Barbieri, intanto, si è riunito per la prima volta il tavolo congiunto, presieduto dal sindaco Sboarina, con parlamentari ed esponenti veronesi nella Giunta e nel Consiglio regionale. All’incontro nella sala Pasetto hanno partecipato Mattia Fantinati, deputato M5S e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Pubblica amministrazione, i deputati Davide Bendinelli (Forza Italia), Vito Comencini (Lega), Alessia Rotta (Pd), i senatori Stefano Bertacco (Fratelli d’Italia), Vincenzo D’Arienzo (Pd), Paolo Tosato (Lega), gli assessori regionali Luca Coletto (Sanità) ed Elisa De Berti (Infrastrutture), entrambi della Lega, e il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Manuel Brusco. «Torneremo a riunirci una volta al mese, lo scopo è fare squadra per portare avanti i temi che riguardano lo sviluppo economico e culturale della città» afferma Sboarina aprendo la riunione. «Sul tavolo ci sono già questioni importanti come la variante della statale 12 sul quale si è fatto un grande passo avanti, ora serve un’accelerazione su progettazione e finanziamenti. Un altro tema su cui lavorare», aggiunge il sindaco, «è la candidatura di Verona a capitale nazionale delle cultura e poi», conclude, «c’è la questione delle infrastrutture fondamentali per la crescita economica della città». Tra queste l’alta velocità ferroviaria, con la tratta Brescia-Verona. A tale proposito, fa sapere l’assessore De Berti, il sindaco ha lanciato l’idea di un tavolo sovracomunale con ministero, Ferrovie, Comune, Regione «per risolvere le criticità legate al nodo di Verona e al passaggio della Tav».Per D’Arienzo «è inaccettabile che tale opera, già finanziata, sia messa in discussione e il governo deve assumere una posizione univoca». E mentre Fantinati parla della necessità di fare una valutazione costi-benefici, Tosato sottolinea che «l’opera, già iniziata, deve andare avanti perché necessaria». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Santi

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