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SANITÀ E GIUSTIZIA

Muore a casa
dopo la visita
al Pronto soccorso

Il tribunale scaligero. Il pm ha disposto l’autopsiaL’ingresso del pronto soccorso di Borgo Trento
Il tribunale scaligero. Il pm ha disposto l’autopsiaL’ingresso del pronto soccorso di Borgo Trento
Il tribunale scaligero. Il pm ha disposto l’autopsiaL’ingresso del pronto soccorso di Borgo Trento
Il tribunale scaligero. Il pm ha disposto l’autopsiaL’ingresso del pronto soccorso di Borgo Trento

È arrivato sabato sera in ospedale, al Polo Confortini, lamentando un dolore diffuso, che dal braccio si irradiava alla parte alta del torace. Sospettando un problema cardiaco il signor Francesco, veronese di 46 anni, è stato sottoposto a una serie di accertamenti, dai marker enzimatici all’elettrocardiogramma. Per ore è rimasto in ospedale, poi è stato dimesso, il medico gli ha raccomandato di tenere sotto controllo la pressione arteriosa (l’unico valore fuori norma, stando a quanto emerso) e insieme alla moglie è rientrato a casa. Dove è morto qualche ora dopo. Un fascicolo per l’ipotesi di omicidio colposo, un medico del pronto soccorso iscritto nel registro degli indagati e l’altro pomeriggio il medico legale, su disposizione del magistrato di turno, la dottoressa Beatrice Zanotti, ha eseguito l’esame autoptico.

Per stabilire le cause del decesso e verificare se a carico del medico che lo ha preso in cura al Confortini siano ipotizzabili responsabilità. Ovvero se ha effettuato tutti gli accertamenti clinici per escludere un infarto e se il decesso avvenuto poco dopo la dimissione dall’ospedale potesse essere evitato. Mercoledì pomeriggio il pm ha affidato al dottor Massimo Montisci l’incarico di effettuare l’esame autoptico, che è stato eseguito poco dopo e al quale hanno assistito, in qualità di consulenti di parte, sia il professionista nominato dai legali del medico indagato sia quello indicato dalle parti offese (la vedova e la sorella del signor Francesco).

Stando a quanto emerso sabato sera il quarantenne era entrato in ospedale a causa di un dolore che presentava le caratteristiche di un infarto. È stato visitato, sono stati eseguiti gli esami e i marker enzimatici, quelli che evidenziano l’eventuale anomalia a livello cardiaco. Tutto negativo e anche i due elettrocardiogrammi che vengono eseguiti con un intervallo di sei ore non avrebbero disvelato problemi. In ospedale lui e la moglie restano almeno otto ore poi viene dimesso perché tutti gli accertamenti hanno escluso problemi al cuore. Un dato solo è «fuori norma», la pressione che è un po’ alta. Dopo avergli raccomandato di controllarla la dottoressa che lo ha tenuto in osservazione firma la carta di dimissioni.

La coppia rientra a casa, dopo la notte trascorsa in ospedale sono stanchi. E si addormentano. Un paio di ore dopo la moglie si sveglia. Accanto a lei Francesco non respira più. E segnala l’accaduto alla procura.

Fabiana Marcolini

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