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Il progetto a Verona

Medici per la pace, vaccini e screening anti-tubercolosi sulla popolazione «nascosta»

Il progetto a Verona
Una vaccinazione fatta dai medici per la pace
Una vaccinazione fatta dai medici per la pace
Una vaccinazione fatta dai medici per la pace
Una vaccinazione fatta dai medici per la pace

Si è concluso il progetto Hard to Reach della onlus veronese Medici per la Pace, realizzato grazie al sostegno dell'Azienda Ulss 9 Scaligera, che ha portato assistenza alla popolazione difficile da raggiungere a Verona, raggiungendo più di 200 persone.

Il progetto ha impegnato medici e volontari in una serie di interventi gratuiti rivolti in particolare a persone senza fissa dimora e a membri delle comunità Rom e Sinti. Il progetto, iniziato nell'agosto 2016 e della durata di due anni e mezzo, ha offerto servizi socio-sanitari diversificati alle persone e ai gruppi più vulnerabili presenti sul territorio di Verona. Inoltre, ha facilitato l’accesso di queste stesse persone ai servizi socio-sanitari pubblici e ne ha promosso l’integrazione attraverso una sensibilizzazione alla conoscenza dei propri diritti.

Gli interventi realizzati sono stati quindi molti e di natura diversa. Grazie alla collaborazione con l’azienda Ulss 9 Scaligera e a risorse proprie di Medici per la Pace, sono state sottoposte a screening tubercolari, volti alla diagnosi precoce della tubercolosi, presso le mense gratuite San Bernardino, Barana, Prato Santo e Casa Nostra, 227 persone.

Si sono rivolte a Medici per la Pace per questi interventi soprattutto persone senza fissa dimora che trascorrono le notti in dormitori o per strada, per le quali l’incidenza di questa malattia è molto superiore a quella della popolazione generale. La maggior parte è di sesso maschile, ha un’età compresa tra i 40 e i 60 anni. Si tratta perlopiù di italiani, marocchini e rumeni. I casi sospetti di tubercolosi sono stati presi in carico dalla Ulss 9 per l’approfondimento diagnostico e le terapie del caso. Nell’ultimo anno di progetto è stato adottato, in modo innovativo, come primo strumento diagnostico per la diagnosi tubercolare nei confronti delle persone senza fissa dimora lo screening radiologico.

Contestualmente, sono state realizzate a favore della stessa popolazione difficile da raggiungere, nonché a favore di minori appartenenti alla comunità rom campagne di vaccinazione e profilassi.‬ 102 persone senza fissa dimora hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale tetravalente e 26 di queste sono state anche sottoposte alla vaccinazione antipneumococcica.

Inoltre, Medici per la Pace ha accompagnato 16 minori della comunità rom nell’avviamento e/o completamento del ciclo di profilassi vaccinale suggerito.‬ Gli interventi a favore delle persone Rom e Sinti hanno incluso azioni di sensibilizzazione all’importanza della prevenzione e della profilassi e momenti di informazione, supporto e accompagnamento ai servizi sanitari del territorio. Medici per la Pace ha inoltre favorito, in virtù del rapporto di fiducia con le famiglie che si è andato a creare negli anni, il contatto tra queste e l’Ulss 9.‬ Infine, un’azione particolarmente significativa per tutte le persone supportate attraverso il progetto è stata il sostegno nella regolarizzazione della documentazione sanitaria.

Infatti, l’assenza o incompletezza della documentazione necessaria si pone spesso come ulteriore barriera all’accesso alle cure mediche, aumentando la vulnerabilità già presente a causa della condizione di marginalità e di disagio sociale.‬ Tutti questi servizi sono stati offerti a titolo gratuito, grazie ad accompagnatori, infermieri e medici specialisti che donano il loro tempo come volontari di Medici per la Pace e grazie al supporto dell’azienda Ulss 9 Scaligera e a risorse proprie di Medici per la Pace, rendendo possibile a Verona un concreto passo avanti nella lotta alla povertà e alla vulnerabilità.‬

Sandro Benedetti

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