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La polemica

Medici in calo?
Coletto attacca
il Ministero

La polemica
Luca Coletto
Luca Coletto
Luca Coletto
Luca Coletto

 «Mancano i medici? Lo urliamo da anni. Solo di ospedalieri, il Veneto ne ha chiesti 300 in più. La Regione finanzia 90 borse di studio all’anno, ma il nodo resta il Miur», a cui fanno capo gli atenei italiani, medicina compresa e le scuole di specializzazione. «In Veneto, il ministero dell’Istruzione non riesce a formare più di 6mila specializzandi l’anno». È questo che contesta l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, quando sente parlare di penuria di camici bianchi come effetto dei pensionamenti a catena e del blocco del turnover. L’allarme lanciato dai sindacati dei medici di medicina generale e degli specialisti del Servizio sanitario nazionale riguarda tutte le province italiane (nella sola Verona la Fimmg stima la perdita di 200 medici di base da qui a sette anni) e, alle forze politiche che aspirano a governare il Paese, si contesta di non impegnarsi abbastanza sul tema della sanità territoriale.

 

«Quella della carenza di personale medico è una battaglia che combatto dal 2014», ribatte Coletto, «da quando ero coordinatore nazionale degli assessori alla Sanità e firmammo il Patto per la salute che propone di introdurre specialità parallele all’interno degli ospedali-hub regionali, a spese dei sistemi sanitari regionali. Il medico abilitato lavorerebbe e verrebbe pagato come funzionario, nel frattempo porterebbe avanti il suo percorso formativo sotto il «governo» del primario e alla fine potrebbe accedere al concorso per dirigente». 

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