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Le decisioni del Prefetto

Mafia, interdittive
per due aziende
di Castagnaro

In due anni, 15 i provvedimenti simili della prefettura
Investigatori della Dia
Investigatori della Dia
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Il prefetto di Verona, Salvatore Mulas, ha adottato due provvedimenti di informazione antimafia interdittiva nei confronti di due imprese della provincia. Si tratta della Veneta Autotrasporti e della S.G. Petroli, due Srl di Castagnaro ( Verona) riconducibili a una famiglia di imprenditori di origine siciliana già colpita in passato da altri provvedimenti antimafia emessi dalle Prefetture di Milano e di Rovigo, e intestate a due prestanome.

 

La famiglia Diesi, i cui esponenti di spicco risultano Franco Salvatore e Giuseppe, originaria di Roccamena (Palermo) è da sempre attiva in vari campi imprenditoriali, in particolare nell’edilizia e nel movimento terra, e si è trasferita a metà anni 2000 in Veneto, moltiplicando la propria attività imprenditoriale anche tramite una vasta rete di parenti.

 

La prima società risulta costituita da due ex dipendenti di una società della provincia di Milano, la Coget Srl, oggetto anch’essa di interdizione. La Veneta Autotrasporti è stata poi gestita da altri due prestanome con accertati legami con la famiglia Diesi, e ha acquisito diversi asset - in particolare veicoli - della stessa Coget nella primavera 2015, a pochi mesi di distanza dalla conferma del provvedimento interdittivo milanese. La sede legale coincide con quelle utilizzate da altre imprese della famiglia Diesi; fra i dipendenti vi risultano due ex dipendenti Coget e due componenti della famiglia Diesi.

 

La S.G. Petroli, che gestisce tre distributori di carburante, è invece direttamente intestata alla moglie di uno dei fratelli Diesi, da sempre coinvolta nelle attività imprenditoriali della famiglia e socia paritaria della Coget, insieme al marito. È risultata in contatto con la Veneta autotrasporti non solo per la coincidenza di sedi e per l’affitto di un immobile fra le due società, ma anche per il legame personale e professionale con la titolare di quella società; entrambe sono coinvolte in un procedimento penale a Verona per utilizzo di atto falso. La Prefettura ha quindi ritenuto sussistere per le due società de «concreto e attuale rischio» di infiltrazione mafiosa, decretando i due provvedimenti di interdittiva. In due anni e mezzo ammontano a 15 le interdittive antimafia adottate dalla Prefettura di Verona.

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