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Lirica, la sfida dall’Oman alla Cina è internazionale

Il sindaco Sboarina con Zhu Zhiyi delegata cinese a Palazzo Barbieri
Il sindaco Sboarina con Zhu Zhiyi delegata cinese a Palazzo Barbieri
Il sindaco Sboarina con Zhu Zhiyi delegata cinese a Palazzo Barbieri
Il sindaco Sboarina con Zhu Zhiyi delegata cinese a Palazzo Barbieri

Enrico Santi Tra l’Oman e la Cina, alla ricerca di nuovi spazi vitali dove far risuonare la lirica veronese. Dopo l’accoglienza trionfale in Oman della «Sonnanbula» di Bellini, protagonisti il coro e l’orchestra dell’Arena, e la scelta, a sorpresa, della nostra città per un gemellaggio con la Cina in nome di una comune storia di innamorati, ma con l’invito a portare il bel canto a Pechino, la settimana si è conclusa con il via libera del ministro Franceschini alla nomina di Cecilia Gasdia a sovrintendente della Fondazione Arena. «Il decreto, arrivato in tempi relativamente brevi», commenta raggiante il sindaco Federico Sboarina, «è una dimostrazione di grande attenzione per la Fondazione Arena: Cecilia Gasdia è una persona preparata, di grande spessore artistico, apprezzata a livello internazionale, nata artisticamente e professionalmente tra le pietre del nostro anfiteatro. E che conosce molto bene la Fondazione e il mondo della lirica. La sua nomina», sottolinea, «rappresenta senz’altro un salto di qualità, non solo per il rilancio, ma anche per l’immagine nel mondo della nostra Fondazione lirica». Nei giorni scorsi si è parlato di una figura manageriale che affiancherà il sovrintendente. «In una logica di squadra, si avvarrà della collaborazione di chi riterrà opportuno», taglia corto Sboarina, «ma va evidenziato che sul nome del sovrintendente si era registrata la convergenza dell’intero Consiglio di indirizzo, proprio sulla base di un progetto che presuppone un lavoro di squadra. È importante che il mondo dell’economia cittadina abbia accettato di coinvolgersi in prima persona». Si parla anche della possibile entrata, nei prossimi giorni, di un altro «attore importante». Il via libera del ministro alla soprano scaligera, rimarca il sindaco, «conclude in modo eccellente una settimana in cui si sono gettate le basi per progetti di grande rilevanza a livello internazionale per lo sviluppo e il rilancio della Fondazione e non solo». Grazie a Shakespeare che ha ambientato in riva all’Adige il suo «Romeo e Giulietta», il presidente cinese Xi Jinping, ha indicato la nostra città come prioritaria per i rapporti tra la Cina e l’Italia. Venerdì, a Venezia, Sboarina ha partecipato al primo incontro operativo del Forum culturale Italia-Cina, coordinato da Francesco Rutelli e Zheng Hao. Ed è stato il rappresentante cinese a sottolineare il grande interesse di Xi Jinping ad un gemellaggio tra Verona e Hangzhou, una delle sette antiche capitali cinesi con oltre 6 milioni di abitanti, conosciuta per la storia d’amore di Liang Shanbo e Zu Yingtai. «È una soddisfazione enorme», commenta Sboarina, «che tale desiderio sia stato espresso ai massimi livelli del governo di Pechino, tanto più che Verona non era stata neppure inclusa tra le 13 candidature italiane. Che Verona diventi la porta di ingresso della Cina in Italia può sembrare un’iperbole, ma non è così... Questo gemellaggio non ha nulla di formale, tanto che ci hanno già formulato il desiderio di ospitare una nostra rappresentazione lirica al Teatro nazionale di Pechino». Nei giorni scorsi Sboarina, in qualità di presidente della Fondazione, ha assistito nella Royal Opera House di Muscat, il cui general manager è Umberto Fanni, ex direttore artistico della Fondazione Arena, alla rappresentazione della “Sonnambula“ di Bellini proposta dagli artisti areniani. «È stata un’occasione importante per dare continuità in modo organico alla collaborazione con la Rohm». Sboarina parla di «strada segnata» in terra omanita. Si parla già di possibili co-produzioni. «Con Verona c’è già un legame, basti pensare che il Teatro nazionale era stato inaugurato nel 2011 con la Turandot di Zeffirelli messa in scena dalle nostre maestranze». •

Enrico Santi

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