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La Ztl più libera dalle auto
divide il fronte dei negozianti

Il varco della Ztl a ponte Nuovo FOTO MARCHIORI
Il varco della Ztl a ponte Nuovo FOTO MARCHIORI
Il varco della Ztl a ponte Nuovo FOTO MARCHIORI
Il varco della Ztl a ponte Nuovo FOTO MARCHIORI

Il centro va chiuso alle auto: è una battaglia di civiltà che portiamo avanti da anni ma che ancora non ha dato i risultati sperati». «Senza la possibilità di transito e sosta, l’area all’interno della Ztl muore e noi con lei».

Un commento è l’opposto dell’altro ma non si tratta della solita, annosa diatriba tra commercianti e residenti bensì di due pareri che arrivano da altrettante persone titolari di attività all’interno della città antica. E per una che sposa la linea dura del presidente di Confcommercio Paolo Arena – che anche l’altro giorno dalle pagine de L’Arena è tornato a chiedere l’apertura della Ztl a tutti, previo pagamento di un ticket come accade per esempio a Milano – un’altra sostiene l’esatto contrario. Trovare una posizione condivisa è impossibile: anche all’interno della categoria, anime e pareri sono vari e spesso in disaccordo.

Se è vero, infatti, che negli ultimi anni, gradualmente, i commercianti e gli esercenti di alcune zone da Corso Sant’Anastasia a via Sottoriva hanno iniziato a chiedere lo stop alle auto, è altrettanto vero che ci sono realtà che osteggiano la chiusura. Tra i due schieramenti, inoltre, una grossa fetta di addetti ai lavori che più che al passaggio di auto o piedi davanti alle vetrine, guarda al cielo e controlla il meteo: «Vero spartiacque tra giornate di profitto e altre a perdere è il tempo, non il traffico», sostengono molti da via Ponte Pietra a via Stella e dintorni.

«È meglio che il posto che ora è delle automobili lo prendano le persone. Questo traffico di attraversamento non giova a nessuno e per noi è un disagio», commenta Monica Murari titolare del negozio Fatto a Mano di Corso Sant’Anastasia. «Negli ultimi cinque anni il turismo in centro è cambiato. Non è più stagionale ma fisso tutto l’anno: cambiano flussi e provenienze, non quantità. Inoltre, anche l’area della città antica battuta si è di molto estesa. Questa era una via di attraversamento per le auto. Ora, invece, è anche meta di passeggio», è il parere di Paola, commerciante il cui negozio di abbigliamento è all’imbocco di via Ponte Pietra a pochi passi con via Duomo.

Numerose e varie, però, anche le voci contrarie, per lo più ma non solo tra gli esercenti, ovvero i titolari di locali, bar e ristoranti della città antica. «Ulteriori chiusure e limitazioni al centro? Non sarebbero tollerabili. Ciascuno dovrebbe avere la possibilità quantomeno di transitare. Se la sosta non si trova, si andrà a parcheggiare fuori la Ztl ma l’accesso non deve essere precluso», dicono alla trattoria Alla Colonna di Largo Pescheria Vecchia, a pochi passi dai giardini di piazza Indipendenza. «Quando le finestre di accesso sono chiuse, lavoriamo meno. Se il cliente non può ritirare con l’auto la composizione che desidera, sceglie un fiorista fuori dal centro», sostiene Davide dell’Officina dell’Arte, negozio di fiori in via Massalongo.

E se l’accordo non c’è tra i commercianti e gli esercenti della Ztl, lo stesso si può dire dei residenti anche se forse con percentuali diverse. Se è infatti vero che molti di loro si battono per una riduzione più o meno drastica del numero di auto sotto casa, altri non condividono. Tra questi, Elena Brunelli residente in zona Filippini. Consigliera uscente della prima circoscrizione, durante il suo mandato si è sempre battuta contro la chiusura del centro anche e soprattutto di sera.

Ilaria Noro

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