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La Regione ha cambiato strategia

Dal 2013 la Regione Veneto ha cambiato radicalmente strategia in materia di assicurazione per i rischi sanitari, lasciando perdere, con l’annullamento della gara, il contratto con la City Insurance di Bucarest e optando per l’autoassicurazione e rivedendo i contratti con altre società assicurative con cui aveva in precedenza rapporti. «In questo modo abbiamo creato un nostro fondo e siamo anche riusciti a realizzare un notevole risparmio, vale a dire 50 milioni di euro, soldi dei contribuenti, che possiamo utilizzare in modo molto più proficuo per la Sanità veneta», precisa l’assessore regionale Luca Coletto. Già nel 2009 la Regione aveva deciso di arrangiarsi per tutti i casi che non superano i danni da 500mila euro, con una gestione demandata alle singole Ulss di concerto, in modo da garantire l’accantonamento dei fondi necessari a risarcire i singoli danneggiati che accettano un accordo e una transazione senza passare a lunghissime cause legali. E sono proprio questi «minori» i casi che per lo più si presentano da gestire nella Sanità veneta. Il 95 per cento dei casi di danni causati nella Sanità arriva in media a un esborso di 25mila euro per il rimborso concordato tra Ulss e persona danneggiata, molto al di sotto della quota auto-gestita dei 500mila euro. Restavano però i casi di errori gravi, quelli da milioni di risarcimento, quelli che avevano a suo tempo fatto scattare il contratto con l’assicurazione di Bucarest. Ma ora si è cambiata strada.

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