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L’occhio dei vigili esteso a tutta Italia

La centrale operativa della polizia municipale. Sarà in collegamento con la banca dati nazionale della polizia di StatoIl comandante della polizia municipale Luigi AltamuraIl varco di accesso alla Ztl a Ponte Garibaldi
La centrale operativa della polizia municipale. Sarà in collegamento con la banca dati nazionale della polizia di StatoIl comandante della polizia municipale Luigi AltamuraIl varco di accesso alla Ztl a Ponte Garibaldi
La centrale operativa della polizia municipale. Sarà in collegamento con la banca dati nazionale della polizia di StatoIl comandante della polizia municipale Luigi AltamuraIl varco di accesso alla Ztl a Ponte Garibaldi
La centrale operativa della polizia municipale. Sarà in collegamento con la banca dati nazionale della polizia di StatoIl comandante della polizia municipale Luigi AltamuraIl varco di accesso alla Ztl a Ponte Garibaldi

Sarà un «grande occhio» in grado di sorvegliare e individuare, dal numero di targa, qualsiasi vettura sul territorio nazionale. A guidarlo sarà un «cervello», che riceverà informazioni anche dalle centrali operative della polizia municipale e della questura di Verona. Si chiama «sistema integrato per la mobilità e la sicurezza» e la Giunta comunale, su proposta dei settori Polizia municipale, Mobilità e traffico e Informatica ha approvato l’innovativo progetto che ha l’obiettivo di incrementare la sicurezza potenziando la collaborazione tra le forze dell’ordine. Tutto ciò darà la possibilità alla polizia municipale di effettuare le attività di controllo del territorio attraverso l’incrocio dei dati provenienti dalle letture delle targhe e dalle banche dati di Motorizzazione civile, Ania e Aci. Un’automobilista che scappa dopo aver investito un pedone, quindi, potrà essere rintracciato dai vigili in tutta Italia. Ovviamente, il sistema agevolerà anche l’attività investigativa della polizia di Stato. IL PIANO, assicurano a Palazzo Barbieri, è già in stato di avanzamento e, secondo le previsioni, sarà concretizzato entro quest’anno. Si tratta di per collegare le trenta telecamere a lettura targhe già installate in città, al Sistema centralizzato nazionale transiti e targhe del ministero dell’Interno. Lo scopo, infatti, è far confluire i dati su tutti i transiti rilevati dalle telecamere in grado di rilevare i numeri delle targhe, verso il Centro elaborazione dati che ha sede a Napoli. Già attivo sulla tratta autostradale Napoli-Reggio Calabria, il sistema «Scntt» è ingrado di acquisire e distribuire in tempo reale ai sistemi periferici e a tutte le sale operative delle forze dell’ordine le liste delle targhe delle vetture rubate su tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda il finanziamento, la Giunta di Palazzo Barbieri ha deliberato la partecipazione a un bando regionale per l’assegnazione di contributi per la sicurezza. La spesa complessiva per mettere in rete i sistemi di videosorveglianza e per aggiungerne di nuovi, gli acquisti sarebbero già cominciati, si aggira sui 65mila euro. «In pratica», spiega il comandante della polizia municipale Luigi Altamura, «le telecamere messe a sorvegliare i diversi varchi della zona a traffico limitato, le corsie preferenziali di autobus e mezzi pubblici e le principali vie di ingresso della città, dove già sono installati i pannelli a messaggio variabile, leggeranno tutte le targhe, i cui dati, tramite i server installati in questura, serviranno a fornire un immediato allarme alle forze dell’ordine sui veicoli segnalati. Verona», sottolinea il comandante, «è quindi tra le prime città a sfruttare le opportunità fornite dalle circolari del Dipartimento della pubblica sicurezza». L’ACCORDO per dare vita al progetto innovativo in tema di sicurezza è stato fortemente appoggiato dal prefetto Salvatore Mulas e dal questore Ivana Petricca su richiesta del sindaco Federico Sboarina e dell’assessore alla sicurezza Daniele Polato. Anche l’Arma dei carabinieri e la Guardia di finanza avranno accesso ai dati tramite lo Sdi, il «sistema di indagine» della polizia. «In termini di sicurezza», sottolinea Altamura, «grazie agli impianti di lettura targhe ubicati in migliaia di città, si potrà tracciare un veicolo su tutto il territorio nazionale e anche le polizie locali avranno come ritorno il dato dei veicoli rubati, aggiornato direttamente dalla banca dati dello Sdi. Verona come spesso accade è all’avanguardia». L’accesso alla banca dati dello Sdi era, tra l’altro, una delle richieste contenute nel «pacchetto sicurezza» del Comune presentato al ministro Salvini. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Santi

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