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MALI DI STAGIONE

Influenza, i medici:
«Sarà severa,
vaccinate i bimbi»

L’influenza sarà «cattiva»: meglio vaccinare i bambini
L’influenza sarà «cattiva»: meglio vaccinare i bambini
L’influenza sarà «cattiva»: meglio vaccinare i bambini
L’influenza sarà «cattiva»: meglio vaccinare i bambini

La temperatura è ancora gradevole, per dormire basta un copriletto leggero, ma per il calendario del ministero della Salute è già tempo di parlare dell’influenza invernale. Che sarà - a sentire gli esperti - più severa dell’anno scorso: dovrebbe allettare dai 6 ai 7 milioni di italiani e provocare una stima di 11.000 morti per complicanze, contro gli 8.000 dell’inverno scorso.

Abituati ormai agli allarmismi, poi clamorosamente smentiti dai fatti; turbati da vari scandali e partite di vaccino non integre ritirate dal commercio, gli italiani stanno progressivamente perdendo l’abitudine a vaccinarsi. Anche nel Veronese, dove la scorsa stagione la copertura vaccinale ha raggiunto la percentuale del 56,6%, di poco superiore alla media regionale, ma assai inferiore all’obiettivo del 75% fissato dal ministero. Durante la scorsa campagna - si legge nel report diffuso dalla Regione - sono stati sottoposti a profilassi, nei distretti delle Ulss, 720.378 veneti, circa 7.000 in più rispetto all’inverno precedente. L’80% dei vaccinati ha età pari o superiore ai 65 anni, mentre complessivamente sono stati vaccinati 8.611 bambini fra 0 e 14 anni.

In Veneto il picco dell’influenza è stato nella sesta settimana, ossia a metà febbraio, con un tasso d’incidenza di 77,7 casi ogni 10.000 abitanti, mentre a livello nazionale il picco si è registrato due settimane dopo, con la percentuale di 61,5 casi ogni 10.000 abitanti.

Nel territorio dell’Ulss 20 l’inverno scorso si è verificato anche un decesso riconducibile a una complicanza dell’influenza: sindrome da distress respiratorio acuto in un signore di 67 anni. Nel Veneto i ricoveri riconducibili all’influenza sono stati 35; i casi gravi 13 e i decessi 4.

Numeri che inducono gli esperti a richiamare l’attenzione dei cittadini sull’importanza della profilassi vaccinale, che per la stagione 2016-17 dovrebbe cominciare nel Veronese il 7 novembre. Negli Stati Uniti la campagna è già cominciata, con alcune novità: l’eliminazione delle immunizzazioni spray, perché ritenute poco efficaci, ma soprattutto con l’esplicito invito del Cdc di Atlanta, l’organismo che sovrintende alla sanità degli statunitensi, di vaccinare tutti i bambini dai sei mesi in su.

«Un suggerimento corretto», commenta il dottor Giampietro Chiamenti, veronese, presidente della Federazione italiana dei medici pediatri, che proprio l’altro giorno, d’intesa con diverse società scientifiche pediatriche, ha predisposto l’aggiornamento biennale dei suggerimenti da inserire nel Piano nazionale vaccini.

«Non solo abbiamo ribadito l’importanza di vaccinare i bambini», sottolinea il pediatra, «perché i nidi e le scuole materne sono gli ambienti dove il contagio è più facile. È importante sottoporre a profilassi anche chi ha più di 50 anni, scardinando il messaggio che il vaccino è competenza solo degli anziani, perchè un quinto dei cinquantenni ha già una malattia cronica».

I pediatri vanno oltre: «Abbiamo concordato di proporre la vaccinazione contro la pertosse per le donne incinte, fino al quinto mese. La statistica dice che i decessi per pertosse avvengono nel primo anno di vita, quindi per coprire il piccolo sin dalla nascita la mamma va vaccinata quando è in attesa».

Paola Colaprisco

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