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Progetto pilota del Sacro Cuore

Innovazione a Negrar
per preparare
le stelle del nuoto

Magnini e Pellegrini hanno partecipato allo studio del Sacro CuoreIl densitometro di ultima generazione del Sacro Cuore
Magnini e Pellegrini hanno partecipato allo studio del Sacro CuoreIl densitometro di ultima generazione del Sacro Cuore
Magnini e Pellegrini hanno partecipato allo studio del Sacro CuoreIl densitometro di ultima generazione del Sacro Cuore
Magnini e Pellegrini hanno partecipato allo studio del Sacro CuoreIl densitometro di ultima generazione del Sacro Cuore

Un progetto pilota dell’ospedale di Negrar ha orientato la preparazione atletica dei più importanti nuotatori azzurri presenti alla Olimpiadi.

La collaborazione tra l’ospedale Sacro Cuore e la Federazione italiana nuoto ha riguardato anche gli atleti di punta della Nazionale, come Federica Pellegrini, Filippo Magnini e la coppia d’argento dei tuffi Tania Cagnotto e Francesca Dallapé.

Complessivamente dieci nuotatori del Centro federale di Verona e di quello di Bolzano sono stati protagonisti di uno studio innovativo sottoponendosi periodicamente a una Densitometria Total Body, un esame tradizionalmente conosciuto per lo studio del metabolismo osseo al fine di prevenire l’osteoporosi. Nel caso degli azzurri, grazie a un progetto pilota che ha utilizzato un densitometro di ultima generazione, apparecchio che il Don Calabria dispone in ospedale e nel centro diagnostico di via San Marco a Verona, è stato possibile valutare la composizione corporea di ogni atleta, cioè la percentuale di massa grassa e di massa magra (muscolo, liquidi corporei e massa ossea) e orientare di conseguenza la preparazione atletica e l’alimentazione degli sportivi.

Si tratta del primo studio di questo genere in Italia su nuotatori professionisti.

L’équipe medica della Diagnostica per immagini, diretta dal Giovanni Carbognin, ha iniziato la raccolta dei dati nel giugno del 2015 al centro diagnostico di via San Marco in accordo con la Federazione italiana nuoto, sottoponendo all’esame dieci atleti. Ben otto si sono qualificati ai giochi olimpici di Rio.

I dati sono stati forniti allo staff medico-sportivo della Federazione che li ha utilizzati per perfezionare la forma fisica degli azzurri. «Si tratta di un’applicazione innovativa dell’esame densitometrico», spiega il dottor Carbognin, «che permette di valutare l’efficacia delle diverse fasi di allenamento in base alla misurazione della massa magra e grassa. Essendo in grado di misurare la composizione per ogni distretto corporeo, il densitometro rileva anche eventuali asimmetrie, per esempio tra un arto e l’altro, consegnando ai preparatori dati importanti per eventuali modifiche dei carichi in palestra o in vasca». «Questo utilizzo della densitometria è uno strumento prezioso anche per capire se l’atleta si alimenta in modo corretto», prosegue Andrea Nardi, ideatore e realizzatore del progetto.

«Abbiamo pianificato le tappe di effettuazione del test in relazione a particolari esigenze del singolo atleta e prima delle varie fasi di avvicinamento all’evento olimpico (Campionati italiani, europei, World Series) in modo da correlare i dati fisici con i risultati agonisti». Qual è lo stato di forma dei nuotatori azzurri? «La prima misurazione è avvenuta poche settimane prima degli ultimi campionati del mondo che si sono tenuti a Kazan’ l’anno scorso», risponde Nardi.

«Poiché in questa occasione la squadra azzurra ha fatto incetta di medaglie (3 ori, 3 argenti e 8 bronzi) lo stato di forma degli atleti in partenza per la Russia è stato fissato come il valore top da raggiungere per Rio de Janeiro. E direi che in questo senso è stato fatto un buon lavoro».

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