Sempre più scintille nel centreodestra scaligero, anche in vista delle elezioni politiche dell’anno prossimo. «Il laboratorio politico di centrodestra creato a Verona è destinato a fallire». Non usa mezzi termini Flavio Tosi, segretario del Fare!, che insieme ad altre liste civiche sta diventando la quarta gamba della coalizione nazionale, ed ex sindaco. «Fanno sorridere le reazioni scomposte e confuse sulla stampa dei coordinatori provinciali Casali (ex Lista Tosi, ora Verona Domani), Maschio (ex Lista Tosi, ora Fratelli d’Italia) e Bendinelli (Forza Italia), i quali si autodefiniscono “laboratorio Verona”, preso addirittura a esempio a livello nazionale. Può essere, in negativo però!», aggiunge lo stesso Tosi, consigliere comunale della Lista Tosi. «Forza Italia», aggiunge, «grazie alla “lungimirante” guida del non-eletto consigliere regionale Bendinelli, «sulle rive dell’Adige naviga al 3%, un quinto di quanto conta a livello nazionale. FdI - quotata dai sondaggi nazionali oltre il 5% - è stata catapultata dal nemmeno-eletto consigliere comunale Ciro Maschio al 2% a Verona». Aggiunge Tosi: «Verona Domani del “coraggioso” Casali - per timore di contarsi (vale più o meno dell’1% a Verona?) - alle ultime elezioni si è con-fuso con Battiti per sfruttare l’effetto traino della Lista Sboarina. Ricordiamo che il centrodestra, per vincere, dovrà superare il 40%, mentre Casali-Maschio-Bendinelli, sommati, nella loro città non arrivano al 7%; e se a questo aggiungiamo l’8% della Lega veronese, raggiungono il 15%».
Tosi rilancia quindi il modello Verona delle liste civiche. «È quello di Tosi, che nel 2012 ha stravinto al primo turno, prendendo il doppio dei voti di Sboarina nel 2017 (che al primo turno non ha raggiunto il 30%, nonostante tutti i simboli ufficiali del centrodestra), che ha vinto sui “tosiani” al ballottaggio solo grazie ai voti di Bertucco e dei 5 Stelle, proprio un bel modello...».E.G.