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Ikea, scontro sulla variante alla statale

Una sede Ikea
Una sede Ikea
Una sede Ikea
Una sede Ikea

Su Ikea «l’attuale Amministrazione sta combinando un pasticcio». Si alza un coro dalle fila tosiane. Le voci sono quelle dell’ex sindaco Flavio Tosi, i colleghi in consiglio comunale Alberto Bozza, Patrizia Bisinella e Paolo Meloni, i rappresentanti in Quarta e Quinta circoscrizione (le aree coinvolte dal potenziale insediamento del colosso svedese, se andrà in porto il progetto alla Marangona) Francesco Centon, Giancarlo Frigo, Floriano Rossi e Mauro Spada. Chiedono chiarimenti sul piano B, controproposto meno di una settimana fa da Ikea e non escluso dal Comune: un punto vendita dei mobili, un centro commerciale di 25mila metri quadrati – anziché 40 – e un palazzetto per eventi da diecimila posti come opera compensativa. Bene tutto, ma «come fare senza una copertura viabilistica degna di questo nome?» si domandano. Il nodo è la variante alla Statale 12. «Nelle trattative con Ikea» dice Tosi «l’avevo ottenuta come compensazione, prevedendo le direttrici di traffico in base all’utenza proveniente da fuori città. Sboarina dice che ci penserà l’Anas, ma l’Anas non ha soldi. Il rischio è intasare Verona sud e disincentivare i flussi da fuori città. Danneggiando economicamente la stessa Ikea e riducendo l’indotto per Verona». «Ikea con noi metteva 15 milioni per la variante, diversamente si illudono i cittadini» rincara la dose Centon, tornando sulla proposta (approvata a maggioranza dal parlamentino della Quarta) di inserire nella trattativa tre rotatorie compensative. Una all’incrocio fra via Albere, via Mantovana, via Ca’ de Recchi, Stradone Santa Lucia e via Dalla Chiesa; una all’incrocio delle vie Guerrieri, Sommacampagna, Santa Elisabetta, VI Maggio 1848 e Generale Bava; una su via Mantovana e via Trombelli. «Il Comune» aggiunge Frigo «propone una variante che taglia per metà otto proprietà di giovani agricoltori, mentre noi avevamo presentato un’alternativa lungo la ferrovia che, a ridosso dell’autostrada, dava origine a tre uscite. Anziché una sola su strada Dell’Alpo, con immissione di traffico in Zai storica». SEGALA. «La statale 12 è Anas che deve realizzarla» taglia corto l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala. «I soldi ci sono, ma serve una progettazione avanzata per poterli prendere e scriverci sopra: Statale 12. Intanto il primo passo di scegliere il tracciato è stato fatto e si è dato avvio alla progettazione preliminare». E a Bozza che solleva la questione del mancato confronto fra l’Amministrazione e i componenti di Città della musica per far sorgere una cittadella della musica alla Marangona, Segala replica: «Io stessa li ho incontrati più volte. Tant’è che con Ikea, che proponeva un palasport, abbiamo discusso di una eventuale duplice funzione dell’edificio». Bisinella e Meloni insistono comunque sulla necessità di convocare una commissione ad hoc. «Portino un progetto» dicono. «Su Ikea finora tante chiacchiere incoerenti, confuse e fumose». •

L. PER.

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