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Alle risorgive di Ca' di David

I vandali devastano
il presepe sull’acqua
e abbattono il gazebo

Alle risorgive di Ca' di David
Il presepe galleggiante distrutto a Fossa Bova
Il presepe galleggiante distrutto a Fossa Bova
Devastato il presepio sull'acqua di Fossa Bova

Fossa Bova nel mirino dei vandali. I volontari dell’associazione che si prende cura delle risorgive di Ca’ di David, giovedì, durante un sopralluogo, hanno trovato una brutta sorpresa ad attenderli: dei vandali avevano completamente distrutto la struttura in ferro che serve da gazebo mentre la bacheca in legno, anch’essa rotta, era stata gettata in acqua. Ieri, dopo aver fatto denuncia ai carabinieri di zona, i membri dell’associazione sono tornati alle risorgive per mettere in ordine e hanno accusato un altro duro colpo: il presepio, allestito come da tradizione con delle sagome galleggianti sull’acqua, era stato divelto. I volontari, sconfortati da gesti tanto vili sono quindi dovuti tornare dai carabinieri per una seconda denuncia.

 

«Oggi, alle 17, abbiamo in programma il consueto scambio di auguri davanti al presepio sull’acqua, con l’esibizione dell’Illumini Corus e delle cornamuse, l’offerta di pandoro, vin brulè e cioccolata calda», racconta Diego Turrin del direttivo Fossa Bova presieduto da Lorenzo Facci. «Per noi è un danno grave: è una corsa contro il tempo per sistemare almeno le sagome della Natività davanti alla quale ci si ritrova, il gazebo di certo non potremo utilizzarlo». I danni non sono ancora stati quantificati, ma per i volontari, che da anni si prendono cura di questo spicchio di paradiso, si tratta più che altro di un colpo al cuore.

 

«Non so se si tratta di una bravata da ragazzini», commenta sconsolato Turrin, «per abbattere il gazebo devono aver lavorato parecchio, era infatti ancorato con il cemento e, in alcuni punti, hanno persino piegato i pali, forse li hanno presi a mazzate». Oltre alla struttura del gazebo, i vandali hanno divelto i cestini per l’immondizia, rotto corrimano e parapetti che delimitano la passeggiata all’interno della risorgiva e danneggiato tavoli e panchine. Sono comparsi anche alcuni simboli, ma - precisano i volontari - potrebbero essere antecedenti a questo atto vandalico. Si tratta di una scritta con vernice rossa, su una bacheca, e di una svastica su uno dei pali abbattuti. Turrin conclude: «Il presepe, a chi dava fastidio? Le sagome galleggiavano sull’acqua ancorate a fili e a pali di ferro piantanti sul fondo del laghetto e per abbatterle hanno dovuto aiutarsi con una fune o un bastone facendole finire in acqua. Un lavoro impegnativo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgia Cozzolino

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