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I cinesi chiedono che Verona diventi la loro porta turistica

Francesco Rutelli, Federico Sboarina, Zheng Hao, Francesco Barini e Alessandro Pignatelli
Francesco Rutelli, Federico Sboarina, Zheng Hao, Francesco Barini e Alessandro Pignatelli
Francesco Rutelli, Federico Sboarina, Zheng Hao, Francesco Barini e Alessandro Pignatelli
Francesco Rutelli, Federico Sboarina, Zheng Hao, Francesco Barini e Alessandro Pignatelli

Verona-Hangzhou: è partito da Venezia l’iter del nuovo gemellaggio, il primo di Verona con la Cina. Nel segno del restauro e della tutela del patrimonio storico e culturale e con un denominatore comune: l’amore. Con la tragedia di Shakespeare «Romeo e Giulietta» e il classico cinese del 1600 «La storia di Liang Shanbo e Zhu Yingtai di Hangzhou», che racconta dei due innamorati che morirono tragicamente a causa del loro amore contrastato. Come Giulietta e Romeo. E la Cina vuole Verona come porta turistica dell’Italia. Al Palazzo Ducale il sindaco Federico Sboarina ha ricevuto la copia della proposta di gemellaggio da Hangzhou all’inaugurazione ufficiale dell’anno Ue-Cina del Turismo 2018, che ha visto il primo incontro operativo dei coordinatori nazionali del Forum culturale Italia-Cina, finalizzato a promuovere i rapporti di collaborazione. «Accettiamo con orgoglio, entusiasmo e passione la proposta di gemellaggio di Hangzhou», ha detto Sboarina. «Verona è al centro di un territorio di grandi eccellenze, dal lago di Garda alla Valpolicella, ed è conosciuta nel mondo per la storia di Giulietta e Romeo e per l’Arena. Proprio il festival lirico giovedì sera in Oman è stato molto applaudito con una rappresentazione nella capitale». Il gemellaggio, ha proseguito, «ha un senso se, partendo dalle similitudini culturali costruiamo, grazie a queste, un rapporto importante che a partire dalla cultura arrivi alle altre nostre eccellenze: il settore economico con la fiera e il grande settore agroalimentare». Il coordinatore nazionale del Forum culturale Italia-Cina, Francesco Rutelli, già sindaco di Roma, ministro e parlamentare, ha ricordato che «il Forum é partito un anno fa a Pechino alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella», e quello di ieri a Venezia «é stato il primo incontro operativo, che ha come punto centrale l’avvio del gemellaggio fra Hangzhou e Verona. Questo Forum ha già avuto molto successo nella promozione dei beni culturali di Italia e Cina, i primi Paesi al mondo per presenza di siti Unesco». Il gemellaggio, richiesto dal presidente cinese Xi Jinping - presenti ieri tra altri Zheng Hao, coordinatore nazionale del Forum culturale Italia-Cina - si propone come un progetto di altissimo livello istituzionale e per Verona è il nono, internazionale, oltre a quelli con Monaco, Nimes, Saint Josse/Belgio, Salisburgo, Pola, Albany/Usa, Nagahama/Giappone, Johannesburg/Sud Africa. Sono 16 invece i patti d’amicizia di Verona nel mondo, tra cui con la cinese Ningbo. Hangzhou ha 6.242.000 abitanti. Famosa per il Lago dell’ovest, turistico. Tra le sette antiche capitali cinesi è una delle città più fiorenti e moderne grazie alla sua vicinanza con Shanghai (circa 100 chilometri) e alla sua posizione strategica. Tra i prodotti locali più conosciuti la seta e il tè verde. Centro di sviluppo informatico, biotecnologico, tessile, dell’abbigliamento e delle telecomunicazioni, vanta 15 università, di cui otto politecnici, e 30 teatri. Auspicati, ieri, cooperazioni sul fronte della lirica, con la Fondazione Arena, e della valorizzazione dei prodotti tipici enogastronomici. A margine il direttore generale di Fondazione Cariverona Giacomo Marino, presente al summit con i cinesi, ha lanciato la proposta di aprire «un volo diretto fra l’aeroporto Catullo e Pechino, che sarebbe una leva strategica importante nell’ambito degli investimenti infrastrutturali che il sistema-Verona ha allo studio, con un orientamento forte alla valorizzazione turistica e fieristica della città e del territorio». • E.G.

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