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Il bilancio della manifestazione

Hostaria ancora in crescita:
33mila presenze per 200 vini

Il bilancio della manifestazione
Brindisi di Hostaria in Cortile Mercato Vecchio
Brindisi di Hostaria in Cortile Mercato Vecchio
Hostaria, Oreglio (Brusati)

Hostaria, numeri in crescita per il festival del vino che ha richiamato in città, nel weekend, oltre 33mila persone. La manifestazione, arrivata al quarto anno, fa segnare il 10% di presenze in più rispetto al 2017. L’ampliamento delle aree con gli stand che ha facilitato il flusso del pubblico (senza “intasare” piazza Bra e via Mazzini) e la notevole proposta culturale, declinata tra cabaret, letteratura, musica e filosofia.

 

All’aumento delle cantine presenti – oltre 200 vini differenti, ovviamente protagonista la provincia di Verona con 30 marchi – ha corrisposto una serie di eventi. Ogni serata è stata introdotta da un’idea, un ricordo (la dedica al commediografo Sergio Ravazzin), una provocazione intellettuale: l’intento era offrire lo spunto per una discussione che potesse continuare davanti a bicchiere di vino e a delizie come il formaggio Monte Veronese o i tortellini di Valeggio; passeggiando poi da Cortile Mercato Vecchio fino all’Arsenale o da Castelvecchio a piazza Sant’Anastasia e su, fino a Castel San Pietro per un brindisi panoramico. Magari fermandosi per una birra artigianale in piazzetta Bra Molinari. Il comico Flavio Oreglio ha ricordato in un “Momento catartico” (titolo del suo intervento) che proprio «le hostarie dei secoli scorsi sono state il primo esempio di cabaret, dove il vino, le battute e le risate erano il collante tra le persone; un punto di aggregazione». A quel tempo, certo, non c’erano né tv né cellulari; ma anche a Hostaria, girando tra gli stand, era raro trovare gente alle prese con lo smartphone. Forse perché è difficile “smanettare” col cellulare, quando si regge un bicchiere. O forse – è l’ipotesi migliore - perché l’atmosfera di Hostaria spingeva a chiacchierare, a condividere il cibo, a sorseggiare.

 

Gli organizzatori, cioè l’associazione culturale Hostaria, parlano di «una grande risposta del pubblico giovane» e del «successo del biglietto di coppia, che ha permesso di vivere e condividere in due l’esperienza del buon bere». In effetti la presenza di under 40, anche stranieri, era notevole. Ed era giovane il pubblico che ha ascoltato lo scrittore veronese Matteo Bussola, autore de “La vita fino a te”, capace di tener viva l’attenzione parlando di amore e citando Oscar Wilde. «La vera felicità» ha riportato Bussola, «non consiste nell’avere ciò che si desidera, ma nel desiderare ciò che si ha. Ma se ogni desiderio è uno sguardo, la vera sfida è orientare lo sguardo verso quello che c’è, la persona che abbiamo vicino». Sguardo ancora più profondo quello del teologo Vito Mancuso che ha invitato il pubblico di Hostaria a «coltivare lo spirito». E provocatorio è stato Diego Cugia, la voce di Jack Folla, che ha chiesto al governo un nuovo Proibizionismo. No, l’alcol non c’entra: lo speaker vorrebbe mettere fuorilegge i libri, in modo da renderli proibiti e suscitare un nuovo interesse da parte degli italiani che leggono sempre meno.

Giulio Brusati

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