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Forum della famiglia Schiaffo del Vaticano E Di Maio si allinea

Gelo dal Vaticano sul controverso Congresso mondiale delle famiglie che si svolgerà in Gran Guardia dal 29 al 31 marzo. Sul forum veronese, infatti, arriva quella che ha tutta l’aria di essere una presa di distanza della Santa Sede. «Siamo d’accordo sulla sostanza, le differenze ci sono sulle modalità». A dirlo è il segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine della cerimonia dei 150 anni dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Il cardinale Parolin si è quindi riservato una valutazione al termine dei lavori del World congress of families. «Vedremo quali saranno i risultati», ha detto. E con Parolin si è detto subito d’accordo il vicepremier Luigi Di Maio: «Il problema non è la famiglia ma sono gli esponenti che partecipano a quel convegno». E «per opportunità», dopo che anche il giornale dei vescovi, Avvenire, ha definito il Wcf «passerella del Carroccio», a Verona con ogni probabilità non verranno delegazioni del Forum delle associazioni familiari che raccoglie centinaia di realtà del mondo cattolico. A tale proposito la presidente del Centro italiano femminile, Renata Natili Micheli, mette in chiaro: «L’idea di famiglia i cattolici la derivano dal Magistero e non dagli opportunismi politici di questa o quella forza politica». E aggiunge: «Il Congresso mondiale delle famiglie infiamma la polemica politica, che dietro alle schermaglie dei due firmatari del Contratto di Governo, tenta di leggere la disparità delle due forze riguardo alle categorie del conservatorismo e del progressismo. Lo stesso schema», conclude, «viene seguito da quanti vogliono separare il mondo cattolico mettendo da un lato i buoni e dall’altro i cattivi cattolici». «La famiglia non sia terreno di scontro ideologico», commenta anche il vescovo Giuseppe Zenti, e sul convegno di fine marzo in Gran Guardia, aggiunge: «Spero che il clima di polemica si plachi per lasciare spazio all’ascolto e al confronto», dice. Poche parole che anticipano una presa di posizione più ampia dalle pagine del settimanale diocesano Verona Fedele. Finora la Curia veronese non era entrata nel merito del Congresso mondiale delle famiglie. La Diocesi non è tra gli organizzatori della manifestazione, né ha concesso il proprio patrocinio, e questo mancato coinvolgimento, nonostante l’orientamento confessionale di buona parte dei relatori, ha suscitato perplessità anche negli ambienti vicini al vescovo. «Con i miei collaboratori, in particolare il mio vicario alla Cultura don Martino Signoretto, stiamo preparando un comunicato ufficiale», spiega monsignor Zenti senza sbilanciarsi, rispondendo alla nostra domanda a margine di un incontro alla Biblioteca Capitolare col prefetto monsignor Bruno Fasani e il rettore dell’università scaligera Nicola Sartor. «Quello che posso dire è che trovo tutta questa bagarre esagerata, al di fuori di ogni buonsenso», taglia corto. Intanto è certo che il vescovo interverrà durante la giornata inaugurale di venerdì 29 marzo, almeno per un saluto. Infatti fra i partecipanti c’è un alto prelato, il patriarca della Chiesa cattolica sira Ignazio Giuseppe III. «Dirò un pensiero chiaro sul progetto che la Chiesa presenta come risposta alla Parola di Dio, col consenso del cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita», anticipa Zenti. Per il resto, aggiunge, «non ho idea di cosa si dirà durante il Congresso, data anche la mole di relatori», più di 70. «Ascolteremo, poi esprimeremo la nostra valutazione con molta obiettività. Ma spero che dall’evento non escano punte di polemica ulteriori. Si tratta di un’occasione d’oro per parlare di come mettere la famiglia al centro di tutto, anche della rinascita economica, com’è accaduto nel Nordest negli anni Sessanta». Il vescovo lancia un auspicio, «si lasci da parte ciò che non si condivide, perché ognuno ha le sue opinioni ed è giusto che le tenga care. Lo scontro non giova a nessuno». • ha collaborato Laura Perina

Enrico Santi

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