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L'annuncio dei lavoratori

Fondazione Arena
«Ma quale rilancio?
Riprende la lotta»

L'annuncio dei lavoratori
Protesta dei lavoratori della Fondazione Arena
Protesta dei lavoratori della Fondazione Arena
Protesta dei lavoratori della Fondazione Arena
Protesta dei lavoratori della Fondazione Arena

I lavoratori della Fondazione Arena confermano lo stato di agitazione e proseguono con la protesta.  Una nota, firmata dai sindacati Cgil, Uil e Fials, ha confermato di voler mantenere lo stato di agitazione e le forme di pressione e di protesta nei confronti del gruppo dirigente.

 

«L’integrità del Teatro, quale Istituzione Pubblica nelle sue diverse componenti, non risulta essere affatto in condizioni di sicurezza da parte di questa gestione che ne sta progressivamente alterando storia, identità e prospettiva. Siamo ben lontani da una seria politica di rilancio e molte delle azioni vantate dalla Dirigenza si rivelano essere, di volta in volta, nient’altro che annunci».

 

I lavoratori ritengono che il rilancio parta dall'aumento del numero degli spettacoli per riportare abbonati al Filarmonico e che si ottenga con «cartelloni artistici completi e certi dei prossimi tre anni con contributi pubblici e privati adeguati, ri-patrimonializzare Fondazione». Azioni che i lavoratori attendono. E denunciano: «Come non fossero bastati 12 milioni di stipendi versati dai lavoratori per sanare le folli gestioni passate, ancora oggi il Ministero e Fondazione chiedono loro di restituire altri milioni di stipendi. Ora basta: i lavoratori si sentono, ancora una volta, soli di fronte allo stillicidio economico ed artistico perpetrato dalla Fondazione, mentre la dirigenza viene lautamente stipendiata».

 

Riprende dunque la lotta. I lavoratori annunciano quindi che continueranno la: «pressione nei confronti delle istituzioni Comunali, Provinciali e Regionali che unitamente a non pochi esponenti della politica hanno condiviso le nostre preoccupazioni e denunce» e a breve sarà chiesto un incontro con il sindaco, nonché presidente della Fondazione. «Si riapre una nuova fase di lotta», concludono.

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