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Estate cafona, si lotta per gli spazi

Sotto lo sguardo di Dante, pic-nic sugli oblò degli scavi scaligeri
Sotto lo sguardo di Dante, pic-nic sugli oblò degli scavi scaligeri
Sotto lo sguardo di Dante, pic-nic sugli oblò degli scavi scaligeri
Sotto lo sguardo di Dante, pic-nic sugli oblò degli scavi scaligeri

«Il turista maleducato va educato». A lanciare il sasso è l’ex sindaco Flavio Tosi, il «padre» della famosa ordinanza «antipanino». Era il 18 luglio 2007 e tra le prime «vittime», 50 euro di multa ai genitori, ci fu un bambino di quattro anni sorpreso dai vigili ad addentare un kebab sugli scalini del municipio. Complice il caldo afoso che non dà tregua, intanto, molti turisti hanno deciso di ridurre al minimo l’abbigliamento. E quando si tratta di consumare un rapido pasto, un panino o un trancio di pizza, ogni posto è buono, alla faccia del divieto di «bivaccare» sotto i monumenti. E tale deriva «cafona» sta facendo discutere. «Il degrado», si arrabbia Tosi, «si combatte con la presenza costante della polizia municipale perché le ordinanze ci sono e vanno fatte rispettare ai turisti trasandato e irrispettosi, ma è chiaro che, nonostante le promesse del ministro Salvini, ci sono difficoltà per l’organico dei vigili». Daniele Polato, assessore alla polizia municipale, respinge le critiche. «I problemi noi li affrontiamo tutti i giorni con buon senso e per la prima volta abbiamo creato un servizio giornaliero, con dieci agenti in borghese, per far rispettare le ordinanze sul decoro urbano e in un anno le multe per atti contro il decoro e la decenza sono state 857, delle quali 221 solo per la violazione dell’ordinanza del 2007, su un totale di 2.479 sanzioni. Tra l’altro», aggiunge Polato, «gli agenti hanno invitato più volte ad alzarsi le persone che si erano sdraiate per terra ai giardini della Bra... Multarli, francamente, mi pare eccessivo, così come mi sembra esagerato prendersela con un bimbo che mangia un gelato sulla scalinata di Palazzo Barbieri... Ci sono problemi più gravi anche se è ovvio che chi sporca va punito. Ricordo poi che, in occasione dei concerti o degli spettacoli lirici in Arena, sono previsti ben quattro passaggi dell’Amia, e molti turisti ci hanno elogiato per la pulizia». Un altro tema di discussione è la carenza in città di aree per il pic-nic, a disposizione soprattutto di comitive e gite scolastiche. Attualmente sono cinque quelle attrezzate e si trovano nei giardini Pradaval, nei giardini di via Ponte Aleardi, nei giardini Raggio di Sole, nell’area verde a Castel San Pietro e al santuario Nostra Signora di Lourdes sulle Torricelle. «Tali aree sono limitate e oggettivamente è difficile pensarne altre», osserva l’ex sindaco, «e c’è anche il rischio, com’era successo nei giardini di piazza Indipendenza che si trasformino in luoghi di bivacco di persone poco raccomandabili...». Per Francesca Toffali, assessore all’arredo urbano, il numero di tali strutture «è sufficiente per soddisfare il turismo programmabile come quello scolastico, con i pranzi al sacco, anche se, ovviamente, si va in difficoltà in caso di maltempo. Per quanto riguarda i normali turisti», prosegue l’assessore, «sono pochi a usarli: Verona offre molte possibilità, tra bar, ristoranti e pizzerie e chi prende un cibo da asporto, come succede in qualsiasi altra città turistica, non va certo in un’area pic-nic per mangiare ma lo fa per strada o sedendosi su un gradino, quindi aumentare le zone pic-nic non farebbe la differenza anche se per le scolaresche si potrebbe pensare alla possibilità di utilizzare l’Arsenale... A Verona, piuttosto, ancora mancano aree attrezzate con grill per i residenti, ma ci stiamo pensando». •

Enrico Santi

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