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Disputa al bareto sul numero degli spettatori del Tocatì

Al bareto - scrive la Olga - il mio Gino ha assistito alla discussione tra il ragionier Dolimàn e il Tegolìna sul numero degli spettatorii del Tocatì all’indomani della conclusione della manifestazione. Il ragionier sosteneva che il numero di 250 mila reso noto dagli organizzatori era inferiore di 10 mila unità a quello degli abitanti di Verona i quali, secondo lui, erano stati conteggiati come spettatori. Quello dei 10 mila mancanti sarebbe quindi un dato fisiologico perché con questo caldo settembre c’è tanta gente al mare, poi bisogna metterci dentro i malati in ospedale, i vecchi negli ospizi, le suore dei conventi e quelli che, non amando il casino, sono sfollati. El Tegolìna diceva che però sarebbe improprio considerare come spettatori del Tocatì i 28 mila abitanti del centro che di norma nei fine settimana in cui ci sono sagre e baracconi se ne stanno chiusi in casa a ostiare. «Va ben, alora dalla popolassión totale de dosentosessatamìla tirémo ia i vintiotomìla ostianti che ghe zontémo ai diesemìla assenti - gli ha risposto el ragionier -. Disémo alora che trentaotomìla veronesi, par ’na razón o par ’n’altra, no ià visto i zùghi». El Tegolìna ha confutato la teoria del ragionier perché sottraendo i 38 mila assenti dai 260 mila abitanti, il risultato dava 222 mila, una cifra troppo lontana anche dal numero degli spettatori del Tocatì fornito dall’organizzazione e quindi bisognava ammettere che la differenza era costituita da foresti, sennò non si spiegava la grande quantità di multe fatte dai vigili per divieto di sosta. «In ogni caso - è stata la replica del ragionier - trentaotomìla foresti ìè distanti dai standard de Sboarina e quindi, i conti no i torna istesso». El Tegolìna ha ammesso che, in realtà, gli spettatori foresti, se si contano come tali anche i lanciatori de bale de pàia francesi e i loro connazionali boscaioli calati da oltralpe in gran numero con mogli, figli, fans e scuri, e a meno che non si consideri foresta anche la gente venuta dai paesi della provincia, non sono stati numerosi come nelle aspettative. Mentre ferveva la discussione è entrato al bareto un lanciatore de bale de pàia che sembrava essersi perso. «No savémo el francese» gli ha detto l’oste Oreste. «Gnanca mi - è stata la risposta - Son de Palù». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvino Gonzato

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