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«Dall’aereo ho visto l’inferno in

Il drammatico spettacolo degli incendi che stanno sconvolgendo l’Attica, la regione greca della capitale Atene
Il drammatico spettacolo degli incendi che stanno sconvolgendo l’Attica, la regione greca della capitale Atene
Il drammatico spettacolo degli incendi che stanno sconvolgendo l’Attica, la regione greca della capitale Atene
Il drammatico spettacolo degli incendi che stanno sconvolgendo l’Attica, la regione greca della capitale Atene

L’Attica brucia. Una tremenda lingua di fuoco ha avvolto Atene. Morte, terrore, la fuga lontano dall’incubo. «Ho visto l’inferno. Un inferno in terra». Niccolò Martin, 29 anni, è un pilota veronese in servizio per la Aegean, la più grande compagnia aerea greca. Lunedì era in volo. «Da Monaco ad Atene, atterraggio alle 15.30 locali». Mai dimenticherà l’orrendo spettacolo di devastazione che lo aspettava all’atterraggio. «LA TRAGEDIA di tutto è che ad Atene si sono create condizioni meteo allucinanti. C’era un vento che toccava i quaranta nodi in atterraggio. E proprio il vento ha fatto sì che questo incubo prendesse vita. Visto dall’alto l’incendio ci ha lasciato senza parole, era impressionante. La scia di fumo che saliva si è trasformata in una nuvola gigantesca che ricopriva tutta la città. Ho visto una sorta di cerchio di fuoco. Stavo guidando l’aereo ma l’immagine che ci è apparsa me la ricorderò a lungo. Dieci secondi da mettere i brividi». Il racconto del pilota veronese continua: «Lingue di fuoco e la nube sopra di noi. Dall’aereo ci siamo resi conto che stava accadendo qualcosa di terribile». Aria irrespirabile, la corsa sui social per capire cosa sta accadendo. La conta dei morti. La paura che cerca una via di fuga. MATI, nota località balneare greca, che diventa nuova Pompei. Bruciata, devastata, inghiottita dal fuoco. Turisti come formiche impazzite in un formicaio attaccato dalle fiamme. «C’eravamo anche noi su uno di quei aerei che stava atterrando ad Atene». Il racconto è di Ivan Madinelli, 44 anni, veronese. Uno dei tanti turisti di passaggio dalla capitale greca, in attesa di trasferimento su una delle tante isole elleniche. «Non riuscivamo a credere a quello che stava accadendo», racconta Ivan. «Più che altro, non riuscivamo a capire realmente cosa stava accadendo sotto di noi. Era ormai buio e quando siamo arrivati su Atene ci aspettava il solito spettacolo. Una città maestosa con le sue luci e i viali illuminati. Poi, però, dopo qualche minuto ci siamo accorti che le luci si facevano sempre più abbaglianti. Abbiamo pensato subito ad un incendio. E la cosa ci ha fatto rabbrividire perché in linea d’aria ci trovavamo proprio sopra il centro di Atene. Poi abbiamo notato quattro cinque punti di luce sempre più abbagliante. Erano case che bruciavano. E avendo la possibilità di dare dall’alto una proporzione dell’incendio abbiamo capito che le fiamme potevamo avere un effetto devastante sulla città. Poi noi siamo atterrati. Preso il treno ci siamo diretti al nostro hotel, centralissimo, a due passi dal Partenone. Lì eravamo al sicuro, non c’erano fiamme. Ma la città era ferita, si respirava un clima di paura». FACCE SEGNATE dalla tragedia. Atene colpita a sorpresa. «Purtroppo», continua Ivan «si è sparsa subito la voce che l’incendio avesse avuto origine dolosa». La notte di Ivan e famiglia è strana. Il clima vacanziero lascia spazio ad attimi surreali. E Madinelli rivive attimi di terrore attraverso il racconto di chi impotente ha visto bruciare in pochi attimi la propria terra. «Le fiamme hanno spinto la gente verso il mare. Le barche dei pescatori sono diventate primo mezzo di soccorso di chi fuggiva dal fuoco. Chi è riuscito ha raggiunto le spiagge è riuscito poi a buttarsi in mare. Ci è stato raccontato anche di situazioni spiacevoli che non ho nemmeno voglia di raccontare...». Non tutti ce l’hanno fatta. Anzi, la conta dei morti è in continuo aggiornamento. Atene sembrava impazzita. «Mi resta addosso l’ombra di tristezza che aleggia sulla città. Per tutti, un trauma e una grande tristezza». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Simone Antolini

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