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FURTO DEL SECOLO E SICUREZZA

Castelvecchio,
è scontro tra Tosi
e Sicuritalia

Il Museo di Castelvecchio
Il Museo di Castelvecchio
Il Museo di Castelvecchio
Il Museo di Castelvecchio

A una decina di giorni dal furto del secolo a Castelvecchio, nel corso del quale tre banditi hanno trafugato ben 17 dipinti, è scontro aperto tra il sindaco Flavio Tosi e il Gruppo Sicuritalia, al quale era stata affidata la sicurezza del museo.

Il sindaco sottolinea che Sicuritalia, nella sua nota sulla rapina al Museo di Castelvecchio, «conferma il mancato rispetto delle procedure o dimostra addirittura di non conoscerle». «Come da richiesta datata 29/01/2015 e protocollata in data 12 febbraio 2015, Sicuritalia, comunicando di aver perfezionato con atto notarile l’acquisizione del ramo d’azienda della società North East Services spa - precisa Tosi - ha richiesto al Comune di Verona l’autorizzazione al subentro ex art. 116 Codice degli Appalti del Contratto di appalto per la fornitura di servizi di vigilanza degli immobili del Comune di Verona e quindi il subentro di Sicuritalia a tutti gli effetti nel contratto stipulato da Nes comporta che la stessa Sicuritalia doveva rispettare integralmente tutte le modalità di svolgimento del servizio indicate da Nes in sede di gara». Il contratto, spiega ancora il sindaco, era stato aggiudicato a Nes «in ragione della documentazione prodotta come offerta di servizi in sede di gara e che prevedeva il controllo dalla sede operativa esterna ai luoghi dotati di allarme attraverso ’periferiche gsm o gprs bidirezionalì che possono ’rilevare prontamente disinserimenti dell’impianto ad orari non previsti e l’eventuale mancanza di inserimento all’orario stabilitò». Proprio sulla base di questa documentazione era stato attribuito un punteggio che complessivamente (considerando cioè anche l’offerta economica) aveva portato ad individuare Nes come migliore offerente e quindi aggiudicataria. «L’obbligo dell’inserimento dell’allarme e del controllo remoto, che peraltro è sempre stato doverosamente applicato da Securitalia - come dimostrano i report forniti quotidianamente dalla società - evidenziano come, anche il 19 novembre, lo stesso tipo di controllo sia stato operato puntualmente nei confronti di tutti gli edifici di proprietà comunale, di qualsiasi tipologia. L’unica manchevolezza, peraltro gravissima e a maggior ragione ’stranamente anomalà - dichiara Tosi -, è stata quella del giorno 19 novembre. D’altra parte la stessa Securitalia conferma oggi quel che tutti ormai conoscono: ’che la guardia armata non ha avuto modo d’inserire l’allarme antintrusione del Museo perchè è stata aggredita e immobilizzatà, ma non spiega però perchè la Centrale operativa non abbia constatato il mancato inserimento dell’allarme e non abbia messo in atto gli interventi previsti, attivati peraltro pressochè alla stessa ora per altri 4 edifici comunali per ripristinare allarmi antifurto disinseriti o da verificare».

Secondo Sicutiralia, che questa mattina ha diffuso la prima nota ufficiale dopo il fatto, nessuna responsabilità sarebbe da addebitare alla guardia giurata presente al museo di Castelvecchio al momento della rapina di 17 tele di alto valore messa in atto la sera del 19 novembre scorso. Il Gruppo Sicuritalia, che dopo l’acquisizione della North East Services (Nes) e della Vigilanza Compiano, fornisce i servizi di sicurezza al Comune di Verona, precisa che la guardia giurata «si trovava correttamente nei pressi della biglietteria del museo con l’ultima custode rimasta, in procinto di completare il giro di ispezione, quando è stata assalita alle spalle da tre malviventi armati ed incappucciati, improvvisamente sbucati, che la hanno immobilizzata unitamente alla custode, e che hanno poi provveduto a trafugare le opere d’arte in maniera mirata». Secondo Sicuritalia «è evidente che la guardia non ha avuto modo d’inserire l’allarme antintrusione del museo perchè è stata aggredita ed immobilizzata prima del giro di ispezione. Questo e null’altro - riferisce Sicuritalia - è quanto previsto dalle procedure contrattualizzate e questo è quanto Sicuritalia ha correttamente provveduto a fare». 

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