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Autostrade, lavori in corso e ponti sotto osservazione

La sagoma del ponte Morandi si allunga inquietante sulle case sottostantiIl cavalcavia di viale Piave, uno dei viadotti per cui il Comune investirà in manutenzione FOTO MARCHIORI
La sagoma del ponte Morandi si allunga inquietante sulle case sottostantiIl cavalcavia di viale Piave, uno dei viadotti per cui il Comune investirà in manutenzione FOTO MARCHIORI
La sagoma del ponte Morandi si allunga inquietante sulle case sottostantiIl cavalcavia di viale Piave, uno dei viadotti per cui il Comune investirà in manutenzione FOTO MARCHIORI
La sagoma del ponte Morandi si allunga inquietante sulle case sottostantiIl cavalcavia di viale Piave, uno dei viadotti per cui il Comune investirà in manutenzione FOTO MARCHIORI

Genova è l’ennesima ferita italiana. Ancora si cercano, con la pietà garantita dal linguaggio, altri «dispersi». Tra accuse e polemiche, mentre oggi si celebrano i funerali di Stato delle vittime e in attesa degli esiti di un’inchiesta complessa, emerge il problema della manutenzione delle strutture, «opere d’arte» in gergo tecnico, sulla rete viaria nazionale. Verona, intersecata dalla «Brescia-Padova» A4 e dalla «Modena-Brennero» A22, è uno snodo chiave. Con una dotazione di viadotti, cavalcavia e sottopassi, per la prima, di 325 (647 considerando la A31 «Valdastico» e le pertinenze di competenza di A4 Holding. Sono invece 150 le opere distribuite lungo l’asse Sud-Nord dell’Autobrennero. SULLA «A4». Il 2017, sulla tratta Brescia-Padova, è stato contrassegnato da una campagna di censimento, catalogazione e ispezione visiva «da parte di personale tecnico specializzato», si legge in un comunicato della società, che ha avuto come esito una sorta di carta d’identità digitale di ponti, viadotti, cavalcavia e sottopassi. Un riassunto che include anche i progetti dell’epoca di esecuzione e le manutenzioni effettuate. Il tutto affidato a un software in grado di elaborare anche gli interventi da prevedere. Tra lo scorso anno e i primi mesi del 2018, sono state ripristinate le superfici in calcestruzzo di 54 cavalcavia nel tratto tra Brescia e Sommacampagna. Altri undici manufatti hanno subito un «restauro» radicale, con una serie di 174 cantieri. «Nell’immediato futuro», fa sapere A4 Holding, «la società ha in programma il ripristino completo di alcune “opere d’arte“ per rimediare al degrado del tempo e una serie di verifiche e ispezioni per garantire la sicurezza e programmare le manutenzioni». AUTOBRENNERO. Sono circa 150 le opere di scavalco lungo il tracciato della «A22». «Strutture che sono in corso di rinnovo», fa sapere la società, per tenere il passo «con le accresciute e modificate esigenze del traffico veicolare, tenendo conto dei più moderni criteri in materia di tecnica costruttiva e tecnologia dei materiali». L’investimento ammonta a circa otto milioni e tra le opere il programma figurano due sovrappassi nel Comune di Pegognaga, sulla «strada Sacchetta» e sulla «provinciale 49 Ovest Suzzara, Pegognaga, San Benedetto», poco più a Sud. «Il monitoraggio strutturale si inserisce tra le tecniche più moderne ed efficaci per la verifica del comportamento delle strutture e per la valutazione di tutti i parametri funzionali», spiega in un comunicato Autostrada del Brennero spa. Nel tempo «i livelli di sicurezza residui non corrispondono più a quelli previsti nei documenti di progetto». L’integrità, da verificare costantemente, corrisponde di fatto alla sicurezza. «Il problema principale è riuscire a rilevare tempestivamente e prevenire l’insorgere di eventuali dissesti e situazioni di degrado avanzato, valutarne in maniera efficace cause e gravità e consentire una corretta programmazione degli interventi». Caso esemplare e ben noto a molti veronesi: il viadotto di Colle Isarco. «Equipaggiato con sensori per un controllo sulle 24 ore dei parametri elettrochimici e meccanici (corrosione, concentrazione di cloruri liberi, temperatura, umidità, deformazioni e comportamento di flessione)» e periodicamente interessato da campagne di misura per l’analisi delle caratteristiche dinamiche della struttura. IL TRAFFICO. La rete viaria e autostradale deve inseguire la curva ascendente del traffico, in crescita esponenziale rispetto alle epoche di realizzazione delle opere. Il dato relativo alla «A4» Brescia- Padova e «A31» Valdastico segnala per i primi quattro mesi dell’anno il transito di 35,5 milioni di automezzi, con una percentuale di crescita rispetto all’anno precedente del 2,38, in gran parte legata i mezzi pesanti, 8 milioni in totale. Se Genova impone una riflessione generale, i dati rappresentano una prima base di lavoro. Un passo oltre le sterili polemiche politiche. E uno a fianco del dolore di tanti. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Mozzo

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