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A Verona ghe vorìa quel gondoliér de Venessia

A Verona - scrive la Olga - ci vorrebbe quel gondoliere di Venezia che l’altro giorno ha dato una lezione di civiltà a due turisti francesi che facevano il bagno davanti a piazza San Marco. Io, se fossi il sindaco, lo farei assessore al turismo e lo spedirei in giro per il centro a tìrarghe le réce ai foresti cafoni che fanno picnic dove è vietato, cioè nei giardini o sotto i monumenti, passeggiano a petto nudo o in costume da bagno o pòciano i sgarléti o addirittura el cul nelle fontane o i pìssa dappertutto. Insomma mi ciaparìa quel gondolièr e ghe dirìa: «Senti Nane o Giacometo, o come òstrega te te ciami, lo so che col to mestiér te guadagni molto de più, ma te dào quel che te vol, basta che con in testa la baréta da assessór te ghe dìsi ai screansà che i vien nella nostra cità a far i luamàri quel che te gh’è dito ai du francesi a Venèssia, ricordandoghe, nel caso che i se l’avesse desmentegà, el posto dove i se trova: "Signori, lo sapete che siete a Verona?"». Basta la parola, come diceva in televisione Tino Scotti nella controversa pubblicità di un confetto purgativo (se basta la parola per avere gli effetti desiderati perché purgarsi?) e non la scùria come vorrebbe il mio Gino che ragiona come Salvini. I maleducati ci sono dappertutto ma bisogna dirglielo in faccia e svergognarli. Va bene che questa amministrazione ha buttato nel cesso tutto quello che ha fatto il sindaco precedente, compresa l’ordinanza (anche se non ufficialmente) anti bivacco e anti stravacco, ma basterebbe la buona educazione e il buon senso che tutti dovrebbero avere. «No gh’è più el bon tón de ’na òlta» dice il mio Gino ogni volta che apre una scatoletta di tonno ransegnando el naso par la spussa che vien fora. Ma il bon ton, espressione francese (lo so anch’io che pur non ho fatto le scóle alte), è qualcosa in più dell’educazione. Per esempio i turisti che a Venezia hanno fatto il bagno davanti a piazza San Marco, pur non rispettando il divieto, avrebbero avuto del bon ton se si fossero tuffati in smoking. Io e il mio Gino siamo reduci da una vacanza a Malga Malgò, in Lessinia, e i cafoni e gli sporcaccioni c’erano anche là. C’era uno, un geometra di Verona, che pissava nell’àlbio delle vacche standosene in piedi sul cassone del suo pick-up. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvino Gonzato

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