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È tornato per Àlluin
il fantasma di Ca’ del Bó

Silvino Gonzato «A ridosso di Àlluin» scrive la Olga «ecco che è ritornato. Con gli zombie e gli psicopatici dell’horror ecco che è ricomparso il fantasma dell’inceneritore di Ca’ del Bó. “Sono...

Silvino Gonzato

«A ridosso di Àlluin» scrive la Olga «ecco che è ritornato. Con gli zombie e gli psicopatici dell’horror ecco che è ricomparso il fantasma dell’inceneritore di Ca’ del Bó. “Sono raccomandato dal presidente del Consiglio, Renzi” - ha detto con un ghignetto malefico a chi, credendo di avere le traveggole, lo ha incontrato mentre vagava per le basse de San Michél strapegàndo el nissól e spaventando le vèce. “È stato Renzi in persona a chiamarmi e a dirmi che c’era bisogno di me come insediamento strategico (cito alla lettera) di premiante interesse nazionale. Mi spiego: se, putacaso, la Campania, la terra dei fóghi, avesse bisogno di smaltire le sue sgaùie, ecco che io entro in funzione, e il discorso vale anche per la Calabria, per tutto il Sud, insomma. I sindaci dei paesi qua intorno mi hanno spedito via co ‘na peà nel cul ma Renzi mi ha rimesso in sella e adesso no gh’è santi né madòne che vi liberiate di me”».

«L’altro giorno, prima che si sapesse di questa novità, ero andata dal frutaról per comprare una suca par el risòto ma le suche era state tutte prenotate per Àlluin. Alcune erano allineate su una mensola dietro al bancone, ude e coi busi dei oci, del naso e de la boca. “Gh’è gente - mi aveva detto el frutaról - che invese de le suche, la compra la bala de vero con dentro el modelìn de Ca’ del Bó, un ricordo del passato” e me ne aveva data in mano una. “La próa a agitàrla” mi aveva detto. E, come supponevo, agitando la bala, si sollevava la neve che poi cadeva sul modellino, imbiancandolo. “Bèla - gli avevo detto - ma mi no posso far el risòto co’ la bala de Ca’ del Bó”. Ci èlo che el podéa pensàr che dopo due giorni Ca’ del Bó sarebbe tornato dalle telarine del passato».

«Qualcuno dice che dietro il ritorno di Ca’ del Bó ci sia Tosi, il quale sarebbe andato a Roma a parlare con Renzi anche di questo. “Visto - avrebbe pensato il sindaco - che ormai iè andà in balón i óndeze milioni del cimitero verticale, almànco serco de tirar su qualche scheo brusando sgaùie foreste”. Ma, secondo l’Idelmo, il suo autista, sarebbero solo ciàcole, visto che Zaia aveva già deciso di mantenere in vita l’inceneritore sia pure per brusàr solo sgaùie venete. Fatto sta che per Àlluin è tornato l’incubo di Ca’ del Bó e che adesso per liberarcene no basta ‘na peà nel cul».

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