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Il caso Bacciga

«C'è un clima
d'intimidazione
Lascio l’ateneo»

Il caso Bacciga
Il consigliere Bacciga (a sinistra) con Comencini e Zelger
Il consigliere Bacciga (a sinistra) con Comencini e Zelger
Il consigliere Bacciga (a sinistra) con Comencini e Zelger
Il consigliere Bacciga (a sinistra) con Comencini e Zelger

Con gli esami, ammette di essere rimasto piuttosto indietro, ma non è questo il motivo per il quale lo studente Andrea Bacciga, avvocato e consigliere comunale di Battiti - noto per gesti e prese di posizione che gli sono valsi l’etichetta di nostalgico del Ventennio e un’indagine della Procura per manifestazione del disciolto partito fascista - annuncia di lasciare la facoltà di Lettere dell’ateneo scaligero cui si era iscritto lo scorso anno.

 

Lo fa «per il clima di intimidazione e intolleranza peggio che negli anni ’70» nei suoi confronti, creatosi, dice, in seguito alla sua iscrizione al seminario, svoltosi a Giurisprudenza, su migranti e identità di genere.

 

Il consigliere mostra le copie di alcuni post tratti da Facebook. «Il professor Gian Paolo Romagnani, direttore del dipartimento Culture e civiltà, scrive “lo aspetto al varco a fare l’esame con me“. Prende le difese di Bacciga anche il sindaco Federico Sboarina. «Non è accettabile che un docente universitario discrimini uno studente sulla base delle simpatie politiche».

E.S.

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